TORINO – Elena De Filippis è stata nominata alla guida della Direzione regionale Musei del Piemonte. Si conclude, infatti, l’incarico ad interim assegnato nel maggio scorso a Enrica Pagella che mantiene il ruolo in cui è impegnata da anni a capo dei Musei Reali di Torino.
Elena De Filippis, dopo essere stata negli ultimi cinque anni direttrice dell’Ente regionale di gestione di sette dei nove complessi piemontesi che compongono il sito Unesco dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, riceve il testimone di un’altra realtà particolarmente articolata come quella della Direzione regionale Musei.
Laureata e specializzata in storia dell’arte medievale e moderna, De Filippis arriva alla Direzione regionale con alle spalle oltre trent’anni di carriera nel campo della conservazione, ricerca e valorizzazione dei beni culturali.
Il suo mandato inizia nei giorni in cui il passaggio del Piemonte in zona gialla ha permesso la riapertura dei musei dopo un periodo di chiusura durato tre mesi. “Il mio insediamento – commenta De Filippis – avviene in un momento tanto atteso per il comparto museale, senza dubbio una fase che vuole essere di speranza e rinnovato slancio. Anche se le attività per la gestione dei musei proseguono a porte chiuse, la nostra mission non può prescindere dall’interazione con il pubblico, che ne è una delle principali componenti, come ha dimostrato in questi mesi il grande lavoro di tutte le istituzioni museali per mantenere il feedback con i visitatori”.
La ricerca di strategie per sopperire alle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria costituisce un impegno non secondario e complesso nel caso di un patrimonio che sul territorio regionale va dal centro alla periferia, comprendendo musei che, pur di rilievo, sono ubicati in centri minori e richiedono un’opportuna integrazione tra le esigenze locali, il valore dell’identità collettiva e l’inserimento nella maglia dei flussi turistici.
“Sotto questo punto di vista – prosegue De Filippis – il mio nuovo incarico risulta in continuità con l’esperienza maturata per i Sacri Monti, all’interno di un organismo che include beni culturali tra loro affini, ma al contempo contraddistinti da specificità proprie, nonché dall’appartenenza a comunità territoriali diverse. Oltretutto si è trattato di un’attività che mi ha permesso di operare in una dimensione particolare, quella del riconoscimento Unesco, condivisa anche dalla Direzione regionale Musei Piemonte a cui sono affidate cinque delle residenze sabaude del sito Unesco iscritto nella Lista del Patrimonio dell’Umanità nel 1997. Se da una parte queste analogie forniscono presupposti utili allo svolgimento delle mie nuove mansioni, dall’altra si apre un’avventura per taluni versi nuova: la Direzione regionale si occupa non solo di beni Unesco, ma anche di altre differenti realtà, nello specifico due antiche abbazie e strutture uniche nel loro genere, come il Castello di Serralunga d’Alba e il Forte di Gavi. Un’opportunità di conoscenza che si prospetta stimolante su più fronti, dalle dinamiche amministrative e gestionali agli aspetti di studio e approfondimento scientifico, non senza occasioni di confronto, anche significative, con temi e questioni che intersecano diversi punti del cammino sin qui compiuto. È una sfida a cui mi hanno portato i miei interessi nell’ambito della valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale”.