CAGLIARI – E’ scontro in Sardegna sui Giganti di Mont’e Prama, le statue alte oltre due metri, risalenti a tremila anni fa e raffiguranti 16 pugilatori, 5 arcieri e altrettanti guerrieri. Le sculture furono rinvenute casualmente da alcuni agricoltori nel 1974, ai piedi della collina di Mont’e Prama, che domina lo stagno di Cabras.
Al momento le gigantesche statue nuragiche sono al centro di una disputa generata dalla decisione della Sovrintendenza archeologica di prelevare dal museo ”Giovanni Marongiu” due statue, due piccole riproduzioni di nuraghi e numerose cassette di reperti, per consentirne un restauro e una ricomposizione a Cagliari. Così da una settimana la comunità di Cabras si è dunque mobilitata per fermare l’iniziativa della Sovrintendenza.
Il sindaco Andrea Abis ha deciso chiudere per ragioni di ordine pubblico e per otto giorni il museo di Cabras, bloccando di fatto le operazioni di trasferimento, in quanto non esiste “nessuna garanzia che questi materiali possano poi tornare a Cabras”, spiega il primo cittadino, aggiungendo “soprattutto senza neanche prendere in considerazione la nostra proposta di eseguire a Cabras il restauro in un locale che siamo pronti a mettere a disposizione per fare di questa operazione un’ulteriore attrattiva turistica”.
Abis nei giorni scorsi ha riunito il Consiglio comunale che si è schierato compatto sul fronte della battaglia. Anche il presidente della Giunta regionale Christian Solinas ha subito appoggiato la proposta di un restauro a Cabras.
Ad opporsi alla decisione di trasferimento dei giganti c’è Italia Nostra Sardegna che, tramite il presidente dell’associazione, Graziano Bullegas, e quello della sezione Sinis Cabras Oristano, Anna Paola Camedda, chiede alla Soprintendenza archeologica di rivedere la decisione e di aprire un tavolo di discussione. “Esortiamo l’amministrazione di Cabras a definire il progetto del parco archeologico, a rendere disponibili gli spazi logistici nel museco ‘Marongiu’, attualmente in fase di ampliamento per consentire la delicata gestione del restauro, della sua fruizione e successiva esposizione definitiva”.
Con lo slogan #GigantiaCabras in paese sono comparsi manifesti e lenzuola, mentre sulla piattaforma Change.org è stata avviata una raccolta di adesioni. Per sabato 13 febbraio è inoltre prevista una manifestazione davanti al Museo civico Giovanni Marongiu. Alle 9, prima della manifestazione, una rappresentanza del mondo della scuola locale porterà il frutto del lavoro dei bambini e dei ragazzi, che hanno voluto contribuire con la loro creatività alla giornata. L’omaggio degli studenti sarà consegnato al sindaco Andrea Abis e all’assessore alla Cultura Carlo Trincas, e i disegni prodotti verranno affissi davanti all’edificio.
Sulla questione è intervenuto il Mibact che in una nota spiega: “Per il restauro delle Statue lo Stato ha già stanziato, fondi pari ad € 60.000,00 per ‘Interventi di manutenzione, tutela e controllo del patrimonio archeologico delle province di Cagliari e Oristano’, Programmazione 2019/2021 – Cap. 7433/2, a cui si aggiunge il finanziamento concesso dalla Fondazione Banco di Sardegna di 10.000,00.
Il restauro dovrà avvenire, ad esclusiva salvaguardia dei beni culturali dello Stato, secondo le modalità tecnico-scientifiche più idonee a garantire il miglior intervento conservativo del caso, da effettuare nelle adeguate sedi di laboratorio specializzato a ciò istituzionalmente destinate: a tal fine, lo Stato ha altresì già stanziato la somma di € 16.836,00 (Cap. 7433_2 A.F. 2020 EPR 2019 SAB) per effettuare il trasporto delle sculture da Cabras a Cagliari. Per quanto attiene alla successiva valorizzazione del gruppo scultoreo, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha inoltre già stanziato 3 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo Museo di Cabras a questo ha fatto seguito l’accordo di valorizzazione del ‘Sistema di valorizzazione integrata territoriale del Sinis – Terra di Mont’e Prama’, stipulato il 19 luglio 2017, valido fino al 19 luglio 2022 e che dovrà portare alla nascita di una fondazione deputata alla gestione del Museo. Pertanto, a restauro completato, verificata la corretta attuazione dell’accordo, le Statue potranno essere collocate al Nuovo Museo di Cabras. Nessuno ‘scippo’ o ‘strappo’ viene quindi perpetrato da parte dello Stato al Comune di Cabras, come invece riportato da alcuni organi di stampa, trattandosi di obbligatorio esercizio delle funzioni istituzionali proprie dello Stato “.