FIRENZE – Not A Museum, il programma d’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi, annuncia i vincitori del bando internazionale SUPERBLAST, il concorso internazionale che assegna sei premi per altrettante Residenze a sei artisti multidisciplinari.
Su 707 candidature pervenute, provenienti da 48 diversi Paesi e presentate da 567 artisti singoli e 140 collettivi, sono stati selezionati sei artisti, i cui progetti hanno dato un’interpretazione originale e creativa alle questioni poste dalla chiamata alle arti: cosa significa fare arte oggi? Come ricostituire un equilibrio tra l’uomo, la città e il mondo naturale? Una nuova ecologia del pensiero è possibile?
Antonio Bermudéz Obregón (1991, Bogotà), Edoardo Aruta (1981, Roma), Federica di Pietrantonio (1996, Roma), Oliviero Fiorenzi (1992, Osimo), Violette Maillard (Bourg La Reine, 1984) e Iper-Collettivo (Prato, Pistoia, Londra) realizzeranno sei installazioni diffuse negli spazi di Manifattura, volte a mettere in discussione il rapporto esistente tra uomo e ambiente, sperimentando linguaggi ibridi in dialogo con un luogo di matrice industriale.
I progetti sono stati valutati da un autorevole comitato scientifico, composto da personalità attive nei campi di ricerca tra arte e scienza: Mario Cristiani, cofondatore di Associazione Arte Continua e di Galleria Continua (San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Habana), Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale e accademico, direttore di LINV International Laboratory of Plant Neurobiology e fondatore di PNAT, Erica Petrillo, scrittrice e curatrice che collabora con lo studio interdisciplinare 2050+ (Milano), Lucia Pietroiusti, curatrice di General Ecology presso Serpentine Galleries (Londra), Caterina Taurelli Salimbeni, curatrice di NAM – Not a Museum (Firenze).
Gli artisti selezionati esplorano molteplici forme d’arte, dall’installazione al suono, dalla scultura al video, intervenendo sui paradigmi precostituiti del pensiero occidentale in merito alla relazione tra natura e cultura, l’uomo e le altre specie viventi, l’individuo e la collettività e attingendo da un insieme semantico che spazia tra pensiero ecologico, linguaggi digitali, pratiche colonialiste, rapporti con l’industria, storia e politica.
Ciascun artista avrà a disposizione 5.000€ per la produzione del proprio lavoro, uno spazio dove realizzarlo e 500€ per il rimborso delle spese di viaggio e trasporto.
Gli artisti
Edoardo Aruta nasce a Roma nel 1981. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Università IUAV di Venezia. Parallelamente agli studi ha lavorato come scenografo e scenotecnico in ambito teatrale e cinematografico, contemporaneamente ha sviluppato una pratica artistica che dal 2003 lo porta ad esporre in vari ambiti a livello nazionale e internazionale. Nel 2013 fonda a Venezia il collettivo artistico Gli Impresari insieme a Marco Di Giuseppe e Rosario Sorbello. La sua pratica è basata sulla disamina dei fenomeni sottostanti l’esperienza di vita quotidiana, dall’interazione con i luoghi e la relazione tra persone e “oggetti” alle possibilità d’esplorazione di significati reali e fittizi che li circondano.
Federica Di Pietrantonio nasce a Roma nel 1996, dove vive e lavora. Studia Pittura presso RUFA – Rome University of Fine Arts laureandosi nel 2019, e svolge la sua ricerca sulla tesi spending free time presso KASK (Ghent), dove sviluppa il progetto Vacation Spot. Nel 2017 viene selezionata per Mediterranea 18 Young Artists Biennale e l’anno successivo entra a far parte di Spazio In Situ, dove lavora come artista e web designer. Ha esposto in diversi spazi tra cui Las Palmas (Lisbona), Gouvernement (Ghent), Una Vetrina (Roma) e The Gallery Apart (Roma). La sua ricerca si concentra su rapporti, relazioni e processi che si sviluppano da realtà simulate o virtuali e piattaforme sociali.
Antonio Bermúdez Obregon nasce a Bogotá, Colombia, nel 1991, dove vive e lavora. Le sue opere sono state esposte in mostre presso l’Espacio El Dorado e la SGR Galería (Bogotá), alcuni dei musei più importanti in Colombia e, in ambito internazionale, presso lo Humboldt Forum (Berlino) e la Jan Van Eyck Academie (Maastricht). Ricercatore visivo e architetto, la sua duplice pratica artistica connette il territorio nelle sue molteplici forme, lavorando all’intersezione tra cultura e paesaggio. Il suo lavoro tratta temi quali l’orientamento, la geopolitica, la toponimia, il colonialismo, l’esotismo, e l’immaginario delle nazioni.
Violette Maillard nasce a Bourg la Reine, Francia, nel 1984. Le sue opere sono state esposte in ambito internazionale in diversi spazi sperimentali ed istituzionali quali il National Art Museum of China (Pechino), l’ex showroom Gavina e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, l’Istituto di Cultura Italiana di New York, il Museum fur Moderne Kunst (Frankfurt am Main), la Palazzina dei Bagni Misteriosi e la Fondazione Feltrinelli (Milano). Nel 2016 vince la XIII edizione del New York Prize ed è residente presso l’ISCP (International Studio and Curatorial Program, New York). Nel 2019 vince la prima edizione del Premio Italia-Cina ed è in residenza presso il National Art Museum of China (Pechino).
Oliviero Fiorenzi nasce a Osimo, nel 1992. Da dieci anni vive e lavora a Milano. Vivendo tra questi due contesti, ha sviluppato una particolare sensibilità per il tema del paesaggio. Attraverso il suo vissuto personale costruisce un complesso apparato segnico figurativo, grazie al quale entra in relazione con il contesto in cui opera producendo installazioni pittoriche e scultoree. Ha esposto in gallerie, fondazioni e musei tra cui The Address (Brescia), Sonnenstube (Lugano), Fondazione Feltrinelli e La Triennale (Milano), Ex-Dogana (Roma) e La Mole (Ancona).
Iper-Collettivo (Giulia Landini, Prato, 1992; Lorenzo Romaniello, Pistoia, 1988; Lorenzo Vacirca, Prato, 1988; Marco Conti, Prato, 1988) è un gruppo multidisciplinare di giovani professionisti provenienti da background diversi, uniti dall’interesse per la sperimentazione, la sostenibilità e le forme interattive di espressione e dalla stessa visione sull’arte, l’architettura e l’ecologia. Iper-Collettivo indaga la relazione tra il territorio e le sue comunità, attraverso la realizzazione di progetti partecipativi e socialmente inclusivi.
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