MILANO – Un suggestivo percorso attraverso due secoli di pittura italiana, dalla fine del Duecento ai maestri del Tardo Gotico, è quello che verrà proposto dalla mostra Bagliori Gotici. Dal Maestro del 1310 a Bartolomeo Vivarini, ospitata dall’11 novembre prossimo alla Galleria Salamon di Milano.
In esposizione circa 18 dipinti su tavola di eccezionale valore. Sebbene molte delle opere fossero già conosciute da Federico Zeri (1921 – 1998), che disponeva delle relative immagini nella sua fototeca, si parla perlopiù di “nuove acquisizioni agli studi”.
In alcuni casi – ad esempio l’incantevole Madonna col Bambino di Agnolo Gaddi, di certo uno dei vertici della mostra –, le tavole sono state riconosciute meritevoli di dichiarazione d’interesse culturale (notificate) da parte del Ministero della Cultura. Il provvedimento di notifica equivale a dichiarare i dipinti “come degni di far parte delle maggiori collezioni museali italiane”, e attribuisce loro la prerogativa di documenti imprescindibili del nostro patrimonio nazionale.
Il percorso espositivo prenderà avvio da un’importante tavola dell’anonimo noto come ‘Maestro del 1310’, fondatore della scuola pistoiese. Il dipinto, databile al 1303-1305, è testimone di una persistente tradizione gotica in Italia, alternativa al classicismo di Giotto e segnata da evidenti influenze francesi.
Il Trecento italiano viene sondato attraverso l’analisi di un notevole dittico di Jacopo del Casentino, di un altarolo dell’inconsueto Giovanni Gaddi – fratello maggiore di Agnolo –, un Cristo in pietà fra Santi Margherita e Giovanni dell’anonimo artista senese noto come Maestro del Trittico Richardson, e di due tavole di scuola bolognese, una Madonna addolorata e un San Giovanni Evangelista, di Lippo di Dalmasio, raro Maestro Bolognese del Trecento.
Un discorso a parte merita il dossale col Giudizio finale di Niccolò di Tommaso, chiara testimonianza del carattere retrospettivo e quasi ‘neobizantino’ della pittura in Toscana dopo la peste del 1348.
Ma molte sono le opere degne di particolare attenzione, appartenente alla lunga stagione del Gotico Internazionale, tra cui uno splendido altarolo del fiorentino Cenni di Francesco di Ser Cenni, due delicate Madonne di Lorenzo di Bicci e una incisiva tavola con San Francesco che mostra le stimmate del senese Andrea di Bartolo; e ancora una Madonna col Bambino fra i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista ad opera del pittore portoghese Álvaro Pires de Évora, attivo a lungo in Italia nel primo ‘400 e la cui vicenda personale risulta essere emblematica delle traiettorie culturali tracciate dagli artisti in questa fase.
Chiudono la rassegna un’intensa Crocifissione del pesarese – ma di cultura felsinea – Giovanni Antonio Bellinzoni e una deliziosa Madonna col Bambino e quattro santi del fiorentino Ventura di Moro, tavola questa della metà del Quattrocento ma che pare ancora affermare, con ammirevole consapevolezza storica, l’attualità della tradizione del secolo precedente.
La mostra è accompagnata da un prezioso volume, dal titolo The early career of Agnolo Gaddi and a new Madonna and Child, curato da Angelo Tartuferi e dedicato proprio al sopracitato dipinto di Agnolo Gaddi.
Vademecum
Galleria Salamon
Milano, Palazzo Cicogna, via San Damiano
Tel. 02 7602 4638; Email: info@salamongallery.com
Orario: dal lunedì al venerdì, 10 – 13 e 14 – 19
Ingresso libero