ROMA – Dopo un anno di stop dovuto alla pandemia da Covid-19, torna il Praemium Imperiale, il prestigioso riconoscimento considerato il Nobel dell’Arte.
L’annuncio dei vincitori della 32esima edizione è stato dato presso la sede del Ministero della Cultura, in una conferenza stampa tenutasi questa mattina, in Sala Spadolini, alla presenza del ministro Dario Franceschini e del Consigliere internazionale del Premio, Lamberto Dini.
A contraddistinguere questa edizione, sempre a causa dell’emergenza sanitaria, è stata l’assenza del principe Hitachi, patrono onorario della Japan Association, e del presidente dell’Associazione, Hieda, il quale in un messaggio video ha sottolineato come “proprio in questi momenti difficili si riconosce l’indiscutibile potere delle arti nel portare conforto e coraggio all’umanità”.
I premiati
Il grande fotografo brasiliano Sebastiao Salgado per la pittura-fotografia, l’americano James Turrell per la scultura, l’australiano Glenn Murcutt per l’architettura, il violoncellista Yo-Yo Ma per la musica, sono i premiati dell’edizione 2021 del Praemium Imperiale.
Come spiegato da Lamberto Dini, quest’anno “non è stato selezionato alcun destinatario per la categoria teatro/cinema, poiché a causa della pandemia di Covid-19 i candidati non hanno potuto soddisfare i requisiti per il premio”.
La Borsa di Studio per giovani artisti è stata invece assegnata alla scuola di alta formazione dell’Istituto Centrale per il Restauro.
Celebre per le sue foto in bianco e nero, Sebastiao Salgado (Brasile, 1944) nel corso della sua carriera ha puntato i riflettori in particolare sui diseredati e gli sfruttati, riuscendo a realizzare opere di particolare intensità e profondità, frutto anche della sua integrazione nella vita delle persone ritratte.
L’artista afferma infatti che “dovrebbero essere le persone che hai di fronte a regalarti la foto come un dono”. Intervistato dalla Tv giapponese il fotografo ha poi sottolineato l’importanza della fotografia, affermando “E’ la mia forma di vita”. Salgado sarà protagonista di una mostra in programma al MAXXI di Roma dal 1 ottobre 2021 al 13 febbraio 2022.
Appassionato di filosofia, scienza e volo, lo sculture statunitense James Turrell (Los Angeles, 1943) ha posto al centro della sua ricerca e del suo lavoro di artista la luce “che mette in connessione la nostra vita interiore con il mondo esterno” . Nel corso della sua carriera ha realizzato opere con l’auspicio di creare un’esperienza di pensiero che esplori una vera comprensione di come percepiamo questo elemento primario.
L’architetto Glenn Murcutt (Australia, 1936, londinese di nascita) lavora prevalentemente da solo, senza uno staff e, soprattutto, senza l’utilizzo di computer. Progetta in modo istintivo disegnando tutto a mano. Murcutt si definisce uno “scopritore” ancor prima che un architetto, sostenendo che “ogni grande opera è già lì, bisogna solo scoprirla. Non viene creata”. Si tratta del primo australiano a essere insignito del Praemium Imperiale.
Il violoncellista Yo-Yo Ma è considerato uno dei più grandi musicisti del nostro tempo, basti pensare che all’età di soli sette anni si è esibito davanti ai Presidenti Kennedy e Eisenhower, al concerto di raccolta di fondi per il National Cultural Center. Un artista eccezionale che ha pubblicato oltre 100 album aggiudicandosi numerosi e prestigiosi riconoscimenti. Il Maestro, anche nel pieno della pandemia, ha continuato a rivolgersi al mondo: postando un video con una sua esecuzione del secondo movimento della Sinfonia Dal Nuovo Mondo di Antonín Dvořák, che fino a oggi è stato visualizzato più di 18 milioni di volte; volte; registrando un album, Songs of Comfort & Hope, con la pianista Kathryn Stott e conquistando i titoli dei giornali, lo scorso marzo, con un concerto improvvisato nel suo centro di vaccinazione.
Infine il riconoscimento all’Italia con l’Istituto Centrale per il Restauro, segnalato per questo Premio dallo stesso Lamberto Dini. Come evidenziato dal Direttore dell’ICR, l’architetta Alessandra Marino, un restauratore possiede “una comprensione completa dell’opera, dei materiali di cui è composta, di come essa si inserisce nel contesto storico e culturale dell’epoca nonché in quello attuale”. Marino ha rammentato come questo riconoscimento si aggiunge ai tanti successi italiani di questa estate, sottolineando che ci vuole sempre “dedizione, costanza, impegno, ma anche tanta gioiosa passione”. Un premio che viene dedicato a tutti i 110 studenti delle due sedi di Roma e Matera, “così come quelli passati e futuri”. I direttori di entrambe le sedi della scuola, Francesca Capanna – essa stessa diplomatasi all’ICR – e Giorgio Sobrà, hanno dichiarato che la Borsa di Studio sarà utilizzata per finanziare trenta borse di collaborazione alla ricerca dell’Istituto nei prossimi due anni accademici.

Ciascuno dei vincitori riceverà 15 milioni di yen (circa 115.000 euro), un diploma e una medaglia. Ai vincitori della Borsa di Studio per giovani artisti va invece un contributo annuale di 5 milioni di yen (circa 38.000 euro).
Franceschini: investire nell’eccellenza italiana del restauro e della tutela
Commentando l’assegnazione della Borsa di studio all’ISCR, il Ministro della Cultura, Dario Franceschini ha evidenziato la volontà di “continuare a investire nell’eccellenza italiana del restauro e della tutela, riconosciuta ancora una volta a livello internazionale con il conferimento di questo premio”.
Franceschini, inoltre, ha ricordato come “il prestigio e le ragioni del Praemium Imperiale si legano profondamente al messaggio che l’Italia ha voluto dare con l’indizione di un G20 Cultura, che ha portato all’approvazione della Dichiarazione di Roma. Un documento vincolante, molto importante – ha evidenziato il ministro – che mette al centro dell’attenzione della comunità internazionale non solo il tema della conservazione del patrimonio culturale ma anche il sostegno alla creatività contemporanea, nella consapevolezza di quanto la cultura possa essere un terreno che unisce ed avvicina, contribuendo a mantenere aperti degli spazi di dialogo. Ciò passa attraverso un investimento nelle giovani generazioni al quale contribuisce il Praemium Imperiale” – ha concluso Franceschini.