VERONA – Americano e anti americano al tempo stesso, irriverente, critico, sagace, ironico, Ryan Mendoza è noto per la sua ricerca e le battaglie che lo vedono sempre in prima linea nel lavorare su temi scottanti e quanto mai attuali come le differenze razziali (The Rosa Parks House Project – https://ryan-mendoza.com/), la disinformazione, la manipolazione dell’informazione, la cancel culture legata alle politiche americane che influenzano il mondo intero (come dai progetti The invitation e A new face for Washington) la differenza di genere, il ruolo della donna all’interno della società (tema trattato in Amerikkka) fino ad aver anticipato lo scandalo Weinstein e il movimento #metoo.
Residente a Catania, dove sta preparando un’importante mostra al Palazzo Reale di Palermo dal titolo evocativo The Golden Calf, Mendoza non poteva esimersi dal “dire la sua” sull’ultimo atto della guerra in Afghanistan, creando una serie di lavori inediti che fanno riferimento proprio al ritiro delle truppe americane. Quest’ultimo atto conclude in stile tragicomico i venti anni di politiche internazionali sbagliate e messe in atto dai vari governi che si sono succeduti, fino al ritiro, il “come back home”, che assomiglia a un epilogo cinematografico.
Per trattare questo tema Mandoza prende in prestito i personaggi di Walt Disney o della Warner Bros. e censura le brutture di questo tempo proprio con tali personaggi, alterati, cinici e irriverenti.
Il suo lavoro dal titolo “Welcome back to Afghanistan” sarà esposto dalla Luigi Solito Galleria Contemporanea, dal 15 al 17 ottobre 2021, alla 16ma edizione di ArtVerona, nella Main section, al padiglione 12 – stand F2.
«Dov’è l’Afghanistan? Nove americani su dieci non sono in grado di individuarlo su una mappa. L’Afghanistan esiste però nel nostro immaginario collettivo, è radicato nel profondo di noi ed è più vicino a noi di quanto possiamo immaginare. L’Afghanistan è nel cacciatore e nella preda, con lo stupido capro espiatorio al seguito. Donald Duck sono io, l’uomo medio, una versione a fumetti di Willie Loman, l’ignaro idiota che alimenta il sistema con ignoranza e paura». (R.M.) |
