VENEZIA – Che sia un campo di fiori, un fiume, la splendida città di Venezia o l’essere umano, sono i sentimenti, le sensazioni, i ricordi, i silenzi e le meditazioni che Eugenio Bertin (Polverara – Padova, 1950) cerca di bloccare sulla tela attraverso la magia dei colori, che trae spunto dall’esperienza dei maestri francesi dell’800 e dalla necessità di trasformare il vero in luce.
Bertin non ama giochi degli opposti, privilegia la tonalità che sia espressione di candore e calore, e permanga sempre sulla stessa intensità cromatica.
A raccontare la sensibilità pittorica di Bertin è la mostra “Il sacro nell’arte”, ospitata dall’8 al 23 ottobre 2021 alla D’E.M. Venice Art Gallery. Curata da Elena Petras Duleba, Art Manager e Gallerista, la mostra presenta un corpus di opere esplicative della ricerca portata avanti dall’artista.
Una pittura evocativa giocata sulla magia dei colori e della luce
Ogni lavoro è lo specchio di una istintualità di un’anima contemplativa. “Controluce a Venezia”, “La pozza d’acqua”, “Magia floreale”, “Poesia primaverile”, “Un ramo del Sile”, “Vieri in laguna”… Bastano solo questi pochi titoli per comprendere che si sta parlando di un artista che ha fatto dell’evocatività il cardine fondamentale della pittura.
Gesù e le colombe Omaggio a Leonardo da Vinci Paesaggio Toscano
“Il sapiente accostamento di gamme cromatiche – afferma il critico d’arte Siro Perin – fra loro mai eccessivamente contrastanti, la pennellata vibrata, guizzante e attenta, ma non eccessiva, l’uso calibrato della luce e la raffinata esecuzione degli elementi che costituiscono la composizione infondono all’opera un senso di calma e di equilibrio che travalica il dato oggettivo dell’immagine, per sfociare in una dimensione altra sospesa e dal piglio quasi magico, fatta di colorati momenti dell’anima, in cui le emozioni emergono lentamente per poi stemperarsi in un’aura di gratificante felicità”.
La pittura, nella quale si intravvedono anche rimandi alla tradizione tonale veneta e alla tecnica impressionista, sapientemente amalgamati con una personale modalità pittorica protesa alla sperimentazione, è usata come mezzo tecnico-espressivo da parte dell’artista per far emergere, se non svelare, il suo io più intimo e recondito. E ciò lo si coglie anche nelle opere a carattere religioso.
“Eugenio Bertin – spiega la gallerista Elena Petras Duleba – è un artista riconosciuto dai collezionisti e amanti dell’arte per la sua sensibilità pittorica, in quanto riesce ad esprimere la profondità attraverso i colori solari, del richiamo alla fede, alla preghiera, al legame con il divino. Una contemplazione del suo sentimento, trasmesso attraverso le opere, dalle icone sacre alla Cena di Gesù, agli Angeli che pregano, passando a raffigurare il ritratto di Leonardo Da Vinci da giovane ed anziano. Insieme ai colori in armonia, le calli, i paesaggi veneziani e dintorni, che trasmettono pace, poesia, incanti di luce e una musica angelica, poetica, artistica, che soltanto lui riesce a donare con le sue opere e creazioni, fortemente mistiche. Un artista di talento, di animo nobile, fede unica, la cui bellezza delle opere non avrà mai fine”.
Vademecum
D’E.M. Venice Art Gallery
Il sacro nell’arte
Mostra personale di Eugenio Bertin
Inaugurazione Venerdì 8 ottobre, ore 18
presso Charming Santa Fosca, Venezia
La mostra sarà aperta fino al 23 ottobre 2021