MILANO – Con ottanta capolavori arriva a Palazzo Reale di Milano una mostra dedicata al Realismo Magico, a cura di Gabriella Belli e Valerio Terraroli.
La descrizione che ne diede lo scrittore, giornalista e drammaturgo Massimo Bontempelli nel 1928 sintetizza pienamente la modalità espressiva di questo movimento transnazionale, nato tra le due guerre. Scrive Bontempelli: “Precisione realistica di contorni, solidità di materia ben poggiata sul suolo; e intorno come un’atmosfera di magia che faccia sentire, traverso un’inquietudine intensa, quasi un’altra dimensione in cui la vita nostra si proietta…”
La mostra e il percorso espositivo
La mostra milanese offre uno sguardo nuovo sul Movimento, a trent’anni dall’ultima esposizione realizzata sul tema da Maurizio Fagiolo dell’Arco nel 1986. Un’occasione per fare il punto su un periodo storico-artistico che ha subito per molto tempo una damnatio memoriae, ma che negli ultimi anni è stato invece gradualmente riscoperto fino a divenire oggetto di valorizzazione.
La rassegna è anche un omaggio al gallerista e critico d’arte, Emilio Bertonati (1934-1981), che per primo seppe intuire la portata di questo fenomeno creando una collezione privata emblematica di capolavori.
Ubaldo Oppi, Ritratto della moglie sullo sfondo di Venezia, 1921 – Mart, Museo di Trento e Rovereto – collezione privata
Antonio Donghi Donna al caffè 1931, olio su tela Venezia Ca’Pesaro Galleria Internazionale d’arte moderna (Archivio fotografico Fondazione Musei Civici Venezia) © Antonio Donghi by SIAE 2021
Felice Casorati Ritratto di Renato Gualino 1923-24 Olio su compensato Foto © Istituto Matteucci Matteucci © Felice Casorati by SIAE 2021
Il percorso cronologico-filologico della mostra ruota intorno a capolavori italiani, a loro volta messi in relazione con alcune opere della Neue Sachlickheit, la cosiddetta “Nuova oggettività” tedesca, che per primo Emilio Bertonati promosse e fece conoscere alla cultura italiana agli inizi degli anni Sessanta attraverso la Galleria del Levante, nelle sedi di Milano e di Monaco di Baviera. I confronti sono anche con i caratteri del Novecento Italiano di Margherita Sarfatti, dai quali il Realismo Magico si distingue, ma con il quale condivide alcune personalità artistiche come Achille Funi, Mario Sironi, Ubaldo Oppi.
In esposizione è possibile ammirare le opere originalissime di Felice Casorati, come il Ritratto di Silvana Cenni del 1922, così come le prime invenzioni metafisiche di Giorgio de Chirico come L’autoritratto e L’ottobrata del 1924, ma anche le proposte di Carlo Carrà, con Le figlie di Loth del 1919, e Gino Severini con i suoi Giocatori di carte; tutti propongono un originale e tutto italiano “ritorno all’ordine”.
Sul concetto di ‘ritorno’ si innesta un generale recupero dei valori plastici dell’arte del passato, da Giotto a Masaccio a Piero della Francesca, fino alla formazione dello specifico formulario realistico e magico che è possibile trovare nei dipinti di Antonio Donghi, Ubaldo Oppi, Achille Funi, Mario e Edita Broglio e soprattutto di Cagnaccio di San Pietro, con il capolavoro Dopo l’orgia. Un formulario riconoscibile anche in alcune opere di Mario Sironi, come la sua Allieva che viene per la prima volta affiancata e messa a confronto con L’architetto – Gli Amanti di Arturo Martini e in Achille Funi nella sua fase realistico-magica come la straordinaria Maternità.
La struttura cronologico-filologica della mostra è ampliata da una lettura tematica: dal ritratto alla maternità ai bambini, dai nudi femminili e l’eros al paesaggio, alla natura morta, all’allegoria.
Ad accompagnare l’esposizione, aperta al pubblico dal 19 ottobre 2021 al 27 Febbraio 2022, un catalogo edito da 24 ORE Cultura.
Vademecum
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12
Orari: Martedì – mercoledì – venerdì – sabato – domenica 10,00 – 19,30. Giovedì 10,00 – 22,30. La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso). Lunedì chiuso
Biglietto: Intero € 14,00 | Ridotto € 12,00 | Audioguida inclusa
Info: +39 02 54912