ROMA – Il 20 ottobre apre al MAXXI di Roma la mostra Thomas Hirschhorn. The Purple Line, a cura di Hou Hanru e Luigia Lonardelli.
L’esposizione presenta una parte di Pixel-Collage, una sorta di grande archivio di 121 opere realizzate tra il 2015 e il 2017. I 118 collage in mostra provengono da 21 prestigiose collezioni private internazionali, istituzioni e gallerie.
“Mettere o rimuovere ogni pixel è una decisione politica”
Thomas Hirschhorn (Berna, 1975) spiega di aver sempre amato fare i collage, “mettere insieme cose che non dovrebbero stare insieme”. Le opere che vengono presentate nella mostra romana sono il risultato di un accostamento, con la tecnica del collage appunto, di immagini di corpi mutilati in zone di guerra, violente istantanee di stragi e conflitti raccolte sul web, a fotografie pubblicitarie di moda provenienti da riviste patinate. Queste ultime sono però pixellate, mentre le foto di corpi dilaniati sono visibili, senza filtri, spesso anche in grandi formati.
Si inverte così ciò che abitualmente succede nella realtà, negli organi di informazione, nella rete e nei social network: le immagini pubblicitarie pensate per catturare l’attenzione sono nascoste alla vista, mentre ciò che normalmente viene oscurato e coperto perché considerato disturbante, è svelato dall’artista in tutta la sua cruda verità.
Il Pixel diventa lo strumento che connette e crea legami tra le cose, tra bellezza e crudeltà, accorcia la distanza tra due realtà apparentemente opposte eppure contemporanee del mondo in cui viviamo, un’epoca ricca di contraddizioni, “caotica, complessa, crudele, incommensurabile, bellissima”.
“Voglio esprimere la complessità e le contraddizioni del mondo in un singolo collage. – Afferma Hirschhorn – Voglio esprimere il mondo in cui vivo, non il mondo intero come un tutt’uno, ma come mondo frammentato. I miei collage sono un impegno verso l’universalità del mondo. Sono contro il particolarismo, contro l’informazione, contro la comunicazione, contro i fatti e contro le opinioni”.
Se l’uso dei pixel è infatti generalmente pensato per proteggere chi guarda, l’artista rifiuta invece ogni tipo di intervento protettivo, se ciò che non ha forma, che è offuscato e invisibile, non consente di provare empatia, Hirschhorn ricerca la verità, la visibilità.
Una linea per mantenere viva l’attenzione
L’artista, inoltre, disegnando una linea sul muro in cui sono esposte le opere al MAXXI, costringe chi attraversa lo spazio a confrontarsi con i propri limiti, a sfidare il massimo che la vista e le sensazioni possano sostenere, a mantenere viva l’attenzione.
L’espressione “The Purple Line” rimanda alla teoria dei colori: si riferisce infatti a un punto preciso, al confine fra lo spettro dei rossi e quello del violetto, che corrisponde alla massima saturazione di questi due colori, in cui l’intensità della luce si presenta in un una singola lunghezza d’onda. Si ottiene quello che viene chiamato il «colore puro»: nitido e al contempo fastidioso da guardare, attraente e respingente, disturbante fino al limite estremo della sua percezione.
Il catalogo
La mostra è accompagnata da un catalogo che documenta il percorso di ricerca di Thomas Hirschhorn sui Pixel – Collage e comprende un’antologia di scritti di Thomas Hirschhorn, un suo testo inedito redatto per il MAXXI, oltre ai saggi dei curatori Hou Hanru e Luigia Lonardelli e di storici dell’arte e curatori internazionali, come Lisa Lee, Associate Professor of Art History – Emory Universitydi Atlanta Nataša Petrešin Bachelez, Head of Cultural Programme – Cité internationale des arts, Parigi. Yasmil Raymond, Rettrice – Hochschule für Bildende Künste–Städelschule, Francoforte e Dirk Snauwaert fondatore e Direttore Artistico – WIELS, Brussels.
Attività collaterali alla mostra
Public Program
Durante il periodo di durata della mostra mostra verranno coinvolti pensatori, filosofi e sociologi, chiamati a riflettere sul tema della diffusione e del controllo dell’immagine sul web e sul fenomeno della pixelation come censura a contenuti considerati sensibili. Il primo incontro in programma sarà un talk con Thomas Hirschhorn, e i curatori Hou Hanru e Luigia Lonardelli (21 ottobre alle 18.00).
Seguiranno approfondimenti con Bianca Berlinguer e Valentina Petrini (3 novembre); Maurizio Ferraris (12 novembre); Luca De Biase e Donatella Sciuto (16 dicembre ); Maura Gancitano e Riccardo Luna (14 gennaio); Lucia Goracci e Massimo Polidoro (26 gennaio); Vittoria Martini e Stefano Velotti (9 febbraio). Tutte le info su maxxi.art
Videogallery:
In occasione della mostra, la videogallery del museo presenta una selezione di talk tenuti da Thomas Hirschhorn sulla serie Pixel-Collage: tre conversazioni con curatori e critici internazionali che ripercorrono la genesi, la storia e i significati di questo importante ciclo di opere e che per la prima volta il pubblico potrà vedere al MAXXI nella sua interezza.
Apre la programmazione il talk del 2016 con la curatrice Nataša Petrešin-Bachelez seguito dall’incontro con uno dei maggiori critici d’arte americani, Hal Foster e dalla conversazione con Hou Hanru e Luigia Lonardelli che si terrà il 21 ottobre 2021.
Vademecum
Thomas Hirschhorn. The Purple Line
a cura di Hou Hanru, Luigia Lonardelli
20 ottobre 2021 – 06 marzo 2022
MAXXI | Galleria 3