ROMA – E’ terminato il restauro della Capella Cornaro, con l’Estasi di santa Teresa d’Avila, di Gian Lorenzo Bernini, nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma.
Capolavoro assoluto del Barocco, interamente progettato da Bernini, che lo ha realizzato insieme a un gruppo di collaboratori riuscendo a raggiungere uno dei suoi risultati creativi più alti, la Cappella Cornaro esibisce una simbologia complessa e una natura composita di cui l’estasi di santa Teresa è il fulcro.
Il restauro integrale, realizzato dalla Soprintendenza Speciale di Roma, è stato preceduto da un lungo e approfondito studio preliminare che ha rivelato episodi inediti della sua storia.
Infatti, a sei anni dalla ripulitura del 2015, il gruppo scultoreo centrale ha avuto bisogno di essere trattato nuovamente.
Come spiegato da Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma, il lavoro dei restauratori è stato importante sotto diversi punti di vista “in primis perché è un intervento che, dopo vari decenni, ha coinvolto la Cappella Cornaro nella sua interezza e successivamente perché è stata un’occasione unica di studio e di approfondimento dell’opera, in grado di svelare dettagli del processo della sua realizzazione che altrimenti sarebbe stato difficile conoscere. Un esempio dell’importanza della tutela compiuta dalla Soprintendenza Speciale di Roma sul patrimonio artistico della Capitale”.
L’intervento, affidato alla competenza di Giuseppe Mantella e guidati dalla funzionaria Mariella Nuzzo, è consistito nella pulitura e nel controllo di ogni superficie. Un lavoro che ha ridato luce e vita a un capolavoro del Barocco, fusione perfetta di architettura, scultura, pittura e decorazione, che Bernini definiva la sua “men cattiva opera”, ovvero la migliore. A rendere l’intervento complesso è stata proprio la varietà dei materiali usati dal maestro.
“L’intervento si è reso necessario per risolvere alcune criticità non affrontate nel corso dei restauri precedenti – ha evidenziato il direttore scientifico del progetto Mariella Nuzzo – in particolare all’interno del tabernacolo è stata riposizionata la vetrata che irradia il gruppo scultoreo con Santa Teresa e l’Angelo e sono stati restaurati gli stucchi del cupolino. Occasione preziosa anche per verificare le condizioni della complessa decorazione del registro superiore, che ha portato a un importante lavoro di consolidamento e pulitura della sontuosa nuvola tridimensionale sulla quale Abbatini ha raffigurato l’Empireo, dei riquadri con le storie della Santa e degli angeli dell’arcone”.