MILANO – Il fotografo e cineasta francese Raymond Depardon è protagonista fino al 10 aprile 2022 della mostra La vita moderna, presentata da Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain.
L’esposizione, la più grande mai realizzata dedicata all’artista, dà conto della ricchezza dell’opera di Depardon, la diversità dei suoi soggetti e la coerenza del suo percorso, attraverso otto serie fotografiche, due film e l’insieme dei libri che ha pubblicato.
La mostra è stata concepita con la partecipazione dell’artista Jean-Michel Alberola, che ha dato il suo ritmo al percorso e introdotto il colore negli spazi.
Le serie in mostra
Il percorso della mostra apre con la prima serie, dal titolo Errance (1999-2000). Immagini di strade e passaggi, di vie e rotaie, dove il viaggio diventa vagabondaggio, danno vita a paesaggi che si astraggono volutamente da qualsiasi indicazione di una precisa localizzazione. Tra le geografie dei margini del mondo che caratterizzano l’intera opera di Raymond Depardon, l’Italia occupa un posto particolare e ricorrente.
La seconda serie è, infatti, Piemonte (2001), in cui sviluppa un’”arte di prossimità”, sottolineando la continuità geografica e culturale transalpina. Ben lungi dall’indagare le differenze, è attraverso le reminiscenze dei paesaggi francesi che percepisce quelli della regione di Torino. Come un’eco, sull’altro versante rispetto al Piemonte, i paesi dell’entroterra mediterraneo svelano le strade in acciottolato e le case dalle facciate irregolari nelle fotografie della serie Communes (2020), che offre un’immagine fuori dal tempo di queste zone del sud della Francia miracolosamente scampate a un progetto di estrazione di gas di scisto, in seguito abbandonato.
Un reportage lo conduce a Glasgow (1980) dove fotografa dei bambini, piccoli re delle strade, dei senzatetto, delle risse, cogliendo, a colori, l’inoperosità di una città quasi monocroma.
Lo stesso anno fotografa New York, attraversando la città, fissandola attraverso l’obiettivo della Leica che porta al collo: le inquadrature audaci delle fotografie della serie Manhattan Out (1980) evocano la solitudine urbana e l’indifferenza individualista. La città gli sfugge, gli appare “troppo forte”, impossibile da filmare, come afferma la sua voce fuori campo nel cortometraggio New York, N.Y. (1986).
RAYMOND DEPARDON Région Lorraine, département de la Meuse, Commercy , 2007 Serie : La France, Copyright: Raymond Depardon/ Magnum photos RAYMOND DEPARDON Manhattan, 1981 Serie : Manhattan Out, Copyright: Raymond Depardon/ Magnum photos
Il desiderio di confrontarsi con “lo spazio pubblico”, “lo spazio del vissuto” lo catapulta in un grande progetto: fotografare la Francia, trarne un ritratto contemporaneo, con una macchina fotografica 20 x 25, frontalmente e a colori. La France (2004-2010) di Raymond Depardon è quella ordinaria e quotidiana delle “sottoprefetture”, delle piazze e dei bar, degli uffici postali e delle stazioni di servizio.
Un’altra Francia si rivela con la serie Rural (1990-2018) – qui esposta per la prima volta – per la quale l’artista percorre le campagne, incontrando i contadini, raccontando la terra e gli uomini che la coltivano, sostando nel cortile di una fattoria, ritrovando quel mondo rurale che era stato uno dei suoi primi soggetti. Sottolineando la fragilità delle piccole imprese, le sue fotografie raggiungono e testimoniano una dimensione politica e ideologica. Questa cognizione si ritrova nella serie che conclude l’esposizione, San Clemente (1977-1981), per la quale, incoraggiato da Franco Basaglia – pioniere della psichiatria moderna – fotografa la vita negli ospedali psichiatrici di Trieste, Napoli, Arezzo e Venezia, realizzando così un reportage sconvolgente alla vigilia dell’adozione della Legge 180, nel 1978, destinata a rivoluzionare il sistema ospedaliero psichiatrico italiano.
Il film San Clemente (1980), girato nel manicomio dell’isola veneziana poco prima della chiusura, prosegue l’esplorazione delle frontiere della follia e rivolge ai pazienti quello sguardo umanistico che caratterizza tutto il lavoro del fotografo.
L’esposizione La vita moderna riunisce anche le pubblicazioni di Depardon, sottolineando l’importanza di questo aspetto della sua opera e del suo modo di ripensare eternamente il proprio percorso fotografico – il suo senso, la sua tecnica, le sue sfide – partendo da Notes (1979), che l’artista considera uno dei suoi libri fondamentali, fino a Rural e Communes pubblicati da Fondation Cartier nel 2020 e 2021.
Vademecum
Raymond Depardon
La vita moderna
15 ottobre 2021 – 10 aprile 2022
Triennale Milano
Orari apertura Triennale Milano: martedì – domenica, ore 11.00 – 20.00
(ultimo ingresso ore 19.00)
Biglietteria:
Biglietto intero: 12 euro / ridotto 10 euro
Biglietto unico per visitare tutte le mostre e il Museo del Design Italiano di Triennale Milano: 16 euro
Prevendite: www.triennale.org e www.vivaticket.com
Informazioni per le prevendite:
biglietteria Triennale, biglietteria@triennale.org oppure T. +39 02 72434 208