ROMA – Prende il via su Sky Arte la nuova serie “Grandi Maestri” che racconta la vita dei grandi pittori attraverso i loro capolavori.
Nelle otto puntate della durata di 30 minuti, disponibili anche on demand e in streaming su Now, è la voce di Andrea Ward ad accompagnare alla scoperta di artisti immensi insieme alle interviste ad alcuni dei maggiori studiosi e storici dell’arte italiana.
Gli otto appuntamenti dal 28 ottobre al 9 dicembre 2021
“Masaccio” andrà in onda giovedì 28 ottobre alle 21.15.
Masaccio, grazie alle sue innovazioni pittoriche che riportano all’esistenzialismo Novecentesco, appare come un contemporaneo. Nella Firenze del Quattrocento, tra i padri del Rinascimento come Brunelleschi e Donatello, Masaccio incarnò il nuovo spirito del Rinascimento. Il pittore morì giovanissimo, a soli 26 anni, tanti gliene bastarono per cambiare la storia della pittura occidentale.
“Pontormo” è in programma sempre giovedì 28 ottobre ma alle 21.50.
Quella del Pontormo è una figura molto eccentrica, testimoniata anche dai suoi diari; la sua genialità e la sua sensibilità ne hanno fatto uno degli artisti più interessanti e moderni, in particolare per la sua idea del colore che si manifesta in opere come la Cappella Capponi o la Visitazione di Carmignano, considerati capolavori immortali.

Giovedì 4 novembre alle 21.15 sarà la volta di “Bellini”.
Giovanni Bellini è stato uno degli artisti che hanno portato Venezia fuori dal Medioevo proiettandola dentro la cultura rinascimentale. Per primo ha colto le suggestioni di una luce nuova che lo ha reso, secondo la celebre definizione di Roberto Longhi, “uno dei più grandi poeti d’Italia”. Nella sua lunghissima carriera ha seminato gioielli come la Pala di Pesaro e quella di San Zaccaria.
Giovedì 11 novembre verrà presentato alle 21.15 “Duccio”.
Duccio di Buoninsegna fu l’artista più luminoso di Siena nel Medioevo. Influenzato dal maestro Cimabue e dal coevo Giotto, Duccio fu partecipe di un momento straordinario della pittura italiana. La sua Maestà, realizzata per il Duomo di Siena, divenne il simbolo della città e ancora oggi racconta quell’età straordinaria.
Giovedì 18 novembre alle 21.15 sarà la volta di “Correggio”.
Correggio fu protagonista dell’arte del primo Cinquecento e la sua pittura, debitrice della lezione di Andrea Mantegna e Leonardo da Vinci, è straordinariamente luminosa e vibrante. Le sue opere, fra le quali la Camera della Badessa e la Cupola del Duomo, realizzate a Parma, sono tra i più dirompenti capolavori della storia dell’arte.
Giovedì 25 novembre alle 21.15, con Luca Signorelli.
La miglior definizione per cogliere l’arte e lo spirito che animava Luca Signorelli è “de ingegno et sprito pelegrino” coniata da Giorgio Vasari. L’aggettivo pellegrino indicava il suo carattere eccentrico e ingegnoso nell’invenzione. Signorelli, infatti, fu un pittore che attinse a numerose influenze e diverse scuole pittoriche cercando uno stile proprio e originale. Uno stile che si nota soprattutto nella resa dei corpi nudi che influenzò perfino Michelangelo nel realizzare la Cappella Sistina.
“Mantegna” è in programma giovedì 2 dicembre alle 21.15.
Andrea Mantegna fu un artista onnivoro, intellettuale pensatore e amante appassionato della tradizione classica. Nato in una famiglia di modeste condizioni, finì a bottega dallo Squarcione che lo sfruttò nella prima parte della carriera. Liberatosi del suo maestro aguzzino, Andrea Mantegna ha saputo creare capolavori assoluti divenendo uno dei maggiori pittori del Rinascimento. Poi, trasferitosi a Mantova, ha incantato la famiglia Gonzaga con superbi capolavori come la Camera degli sposi.
La serie si chiude con “Carpaccio”, in programma giovedì 9 dicembre alle 21.15.
Vittore Carpaccio fu uno dei protagonisti della produzione artistica a Venezia a cavallo tra il XV e il XVI secolo, divenendo forse il miglior testimone della vita, dei costumi e dell’aspetto straordinario della Serenissima in quegli anni. Oltre ad essere un pittore di storia, Carpaccio ebbe il merito di saper aprire la strada della modernità, cogliendo per primo la vividezza di un colore che lascia intravedere quella che sarà la rivoluzione della pittura tonale di Giorgione e Tiziano.