PRATO – E’ rivolto a bambini, ragazzi e adulti affetti da autismo, il progetto “Intorno a te”, nato dalla collaborazione tra il Museo del Tessuto, la Fondazione Opera Santa Rita – in particolar modo con il Centro Silvio Politano e il loro servizio ambulatoriale -e l’associazione Orizzonte Autismo.
“In questo ultimo anno e mezzo di pandemia le famiglie si sono trovate a gestire una situazione più gravosa del solito, con ricadute negative sul benessere dei nostri figli e delle nostre famiglie. – Afferma Eva Maggiorelli, Presidente Associazione Orizzonte Autismo – Da qualche mese stiamo cercando di fare vivere loro esperienze e momenti di socialità così fondamentali per il loro sviluppo e benessere. In questa ottica abbiamo aderito con grande entusiasmo al progetto proposto dal Museo come occasione per poter ricominciare a vivere quello che di bello offre la nostra città e il nostro territorio. Lo scopo è quello di rendere accogliente e accessibile il museo e l’arte, che ancora oggi vengono troppo spesso visti come non adatti o peggio “inutili” per le persone autistiche”.
40 incontri con percorsi differenziati
Il programma prevede 40 incontri complessivi con percorsi differenziati per le tre tipologie di pubblico coinvolto: 24 bambini a basso, medio e alto funzionamento dagli 8 agli 14 anni della Sezione Ambulatoriale, 15 adulti a basso, medio e alto funzionamento dai 18 ai 33 anni del Centro Politano e diversi nuclei familiari dell’Associazione Orizzonte Autismo.
I percorsi nascono dalla co-progettazione tra lo staff educativo del Museo e gli esperti sanitari della Fondazione Santa Rita, che ha permesso di individuare le strategie più opportune per coinvolgere i partecipanti attraverso esperienze sensoriali e attività creative collegate al Museo e ai temi della mostra attualmente in corso “Turandot e l’Oriente fantastico di Puccini, Chini e Caramba”.
Museo, luogo di relazione
L’obiettivo del progetto è dare la possibilità ai partecipanti di potersi esprimere attraverso un linguaggio artistico e di poter trovare una nuova forma di comunicazione e di relazione con gli altri.

Il Museo non è solo un luogo in cui scoprire l’arte, ma diventa soprattutto uno spazio in cui mettersi in relazione e trovare un contatto con gli altri, dove poter condividere pensieri, emozioni esperienze…dar libero sfogo alla propria immaginazione.
A conclusione del progetto è previsto un momento di restituzione con le famiglie coinvolte per far conoscere alla comunità il lavoro svolto in questi mesi da questi ragazzi. “Perché le persone autistiche non sono un mondo a parte ma una parte del mondo”.
Il progetto è interamente sostenuto da Banco BPM, fortemente impegnato nel sostegno a progetti di accessibilità e inclusione sociale nell’ambito della propria attività legata alla sostenibilità.
“Il Museo – spiega Francesco Nicola Marini, Presidente della Fondazione Museo del Tessuto – già da alcuni anni collabora con le realtà del territorio nello sviluppo di percorsi ed esperienze che consentono alle persone affette da varie disabilità fisiche e cognitive di conoscere e vivere il Museo. Ma il sostegno di Banco BPM, che ha creduto nel nostro progetto e che per questo ringrazio sentitamente, ci ha dato l’opportunità di coinvolgere un numero maggiore di persone e di essere soprattutto vicini alle famiglie che vivono nel quotidiano il disturbo dello spettro autistico e che in questo periodo di pandemia hanno più di tutti sofferto l’isolamento e la marginalità”.