TORINO – Fino al 9 gennaio 2022, il Museo Egizio di Torino presenta la quarta esposizione del ciclo “Nel laboratorio dello Studioso”. Protagonisti sono cinque piccoli sarcofagi votivi contenenti mummie animali: un gatto, un toporagno, un falco, un geco e un’anguilla-serpente.
Probabilmente ritrovati nella necropoli animale nel nord di Saqqara, a Sud del moderno Cairo, o da un altro sito con le stesse caratteristiche, risalgono all’Epoca Tarda o Tolemaica (dal 664 al 30 d.C.) quando il culto degli animali e la loro mummificazione raggiunse l’apice.

Animali sacri come i tori Mnevis o Apis e la deposizione rituale delle loro mummie erano di fondamentale importanza per il re e il potere reale. Animali più piccoli come falchi, ibis e gatti, ma anche toporagni, lucertole e altre creature legate alla terra, venivano anch’essi mummificati e depositati a milioni nei cimiteri di tutto il paese.
Molti animali avevano un significato particolare o potevano incarnare l’essenza degli esseri divini o simboleggiare le forze della natura ed erano visti come avatar o ipostasi, cioè oggettivazioni delle caratteristiche essenziali delle divinità.

Lo studio che il curatore Johannes Auenmüller ha condotto su questi oggetti ha permesso di conoscerne più a fondo l’uso, il significato nel contesto funerario e le raffinate tecniche di esecuzione, come spiegato nelle altre vetrine dell’esposizione.
Il 23 novembre 2021 e il 5 gennaio, alle 16:30 il curatore accompagna i visitatori in due visite guidate speciali che si tengono in lingua inglese. Per prenotare clicca QUI.