BOLOGNA – Un ciondolo d’avorio decorato da 50 puntini che disegnano una curva circolare irregolare, realizzato con ossa di Mammuth dai primi Homo sapiens arrivati in Europa: questo sarebbe il più antico ornamento decorato finora emerso in Eurasia. Il gioiello, ritrovato in una grotta in Polonia, risale a 41.500 anni fa.
La scoperta, riportata su “Scientific Reports”, rivista del gruppo Nature, è il risultato di una ricerca dell‘Università di Bologna realizzata insieme a studiosi dell’Istituto Max Planck per l’Evoluzione Umana (Germania), dall’Università di Wrocław (Polonia) e dall’Istituto di Sistematica ed Evoluzione degli Animali dell’Accademia Polacca delle Scienze.
La datazione al radiocarbonio e con metodologie digitali
Assieme alla datazione al radiocarbonio, il ciondolo è stato analizzato anche con metodologie digitali, a partire da scansioni micro-tomografiche dei reperti.
“Determinare l’età esatta di questo gioiello era fondamentale per la sua attribuzione culturale e siamo entusiasti del risultato raggiunto” – spiega Sahra Talamo, coordinatrice dello studio e direttrice del laboratorio di radiocarbonio Bravho presso il Dipartimento di Chimica ‘Giacomo Ciamician’ dell’Università di Bologna. – Questo studio dimostra che utilizzando i più recenti progressi del metodo del radiocarbonio è possibile ridurre al minimo la quantità di materiale da campionare e ottenere ugualmente date molto precise e con un intervallo di errore molto piccolo”.
Stefano Benazzi, co-autore dell’articolo e direttore del laboratorio di Osteoarcheologia e Paleoantropologia (Bones Lab) presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, aggiunge: “Attraverso tecniche di modellazione 3D, i reperti sono stati ricostruiti virtualmente e il ciondolo opportunamente restaurato, permettendo al contempo di effettuare misurazioni di dettaglio e supportare la descrizione delle decorazioni”.
L’analisi e la datazione di questo gioiello decorato “permette ora di ampliare le nostre conoscenze sui tempi di comparsa di questi oggetti in Eurasia. Il ciondolo è stato rinvenuto nel 2010 nella grotta di Stajnia, in Polonia, durante le indagini archeologiche dirette da Mikołaj Urbanowski (co-autore dell’articolo), insieme a ossa di animali e alcuni strumenti di pietra del Paleolitico superiore. Le tracce rinvenute indicano che la grotta fu occupata sia dai Neandertaliani che dai Sapiens, ma solo per visite sporadiche. Probabilmente è proprio durante una di queste visite, forse una spedizione di caccia nel vicino altopiano di Cracovia-Częstochowa, che il ciondolo si ruppe e fu abbandonato nella grotta, per la gioia degli archeologi che, oltre 40.000 anni più tardi, lo hanno riportato alla luce”.
“Questo gioiello – dice Wioletta Nowaczewska dell’Università di Wrocław, co-autrice dell’articolo – mostra la grande creatività e la straordinaria abilità manuale del gruppo di Homo sapiens che occupava il sito: lo spessore della placca è di circa 3,7 millimetri e mostra la sorprendente precisione nell’incidere i puntini e i due fori per indossarlo”.
“Se questi segni indichino un calendario lunare o un conteggio delle prede cacciate è ancora da scoprire; – aggiunge Adam Nadachowski dell’Istituto di Sistematica ed Evoluzione degli Animali dell’Accademia Polacca delle Scienze, co-autore dell’articolo – tuttavia, è affascinante che decorazioni simili siano apparse in modo indipendentemente da una parte all’altra dell’Europa”.