ROMA – Cao Fei (1978, Guangzhou, vive a Pechino), artista tra le più innovative e visionarie della scena artistica contemporanea, è protagonista al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo – con la sua prima personale in Italia dal titolo Supernova, a cura di Hou Hanru e Monia Trombetta.
Ospitata nella Galleria 5 del museo, l’esposizione, visitabile dal 16 dicembre 2021 all’8 maggio 2022, presenta un percorso immersivo che unisce in un’unica grande installazione multimediale film, video, fotografie, pubblicazioni e elementi scenografici, che rievocano gli spazi pubblici e privati della vita dell’artista.
Attraverso le sue opere Cao Fei racconta le trasformazioni della società e delle metropoli cinesi, il passaggio da tradizioni millenarie a un presente tecnologico, iperproduttivo e travolgente.

Un linguaggio poetico, critico e ironico
Le questioni più urgenti della contemporaneità vengono affrontate da Cao Fei attraverso un linguaggio che è al tempo stesso poetico, critico e ironico.
“Cao Fei – spiega Hou Hanru, Direttore Artistico del MAXXI e curatore della mostra – cresce a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, un’epoca di drastici cambiamenti per una Cina che inizia ad aprirsi al resto del mondo. Utilizza tutti gli strumenti che ha a disposizione per esplorare il mondo esterno e riesce a trasformare queste fonti di ispirazione in un sistema espressivo personale e straordinariamente eclettico che restituisce sogni, piaceri, paure e bisogni della sua generazione. Le sue opere sono spesso oltraggiose e stravaganti, ma allo stesso tempo romantiche e poetiche, con una forte componente di serietà e di critica, sempre accompagnate dall’ironia, dalla satira e, soprattutto, dall’umorismo”.
“La Supernova – aggiunge Monia Trombetta, co-curatrice della mostra -è l’esplosione di una stella che aumenta la propria energia e luminosità fino alla sua stessa deflagrazione. Anche il nostro pianeta, travolto da un forsennato sviluppo, sembra destinato alla dissoluzione. Cao Fei interroga se stessa e il pubblico sulla possibile distruzione cui stiamo andando incontro, proponendo come soluzione di investire sulle potenzialità degli esseri umani in termini di creatività e immaginazione”.

Un percorso circolare che si snoda tra presente, passato e futuro
Ad accogliere il visitare nella lobby del Museo è un gigantesco polipo gonfiabile, uno dei personaggi ricorrenti nei video di Cao Fei.
L’ingresso alla mostra cita la sala di un cinema, luogo caro all’artista. Il pubblico entra in un spazio in cui è difficile distinguere tra realtà e fantasia, punto di partenza di un percorso circolare che si snoda tra presente, passato e futuro.
L’allestimento comprende opere appartenenti a HX, progetto a lungo termine ancora in corso, che prende il nome dal quartiere di Hongxia a Pechino, dove Cao Fei vive e lavora. Parte fondante del progetto è però il film Nova, ambientato in una città immaginaria che racconta la storia di uno scienziato impiegato in una società di ingegneria informatica.
Il nucleo di opere relative a HX oltre al film Nova comprende numerosi materiali di ricerca: una selezione di fotografie, un documentario, un libro d’artista e l’installazione The Eternal Wave, un viaggio surreale che trasporta il pubblico verso scenari ignoti. Il percorso prosegue con la presentazione di tre fra i più eccezionali lavori di Cao Fei sul tema della città contemporanea: RMB City, Haze and Fog e La Town.
Conclude il percorso della mostra Isle of Instability, un lavorocommissionato da Audemars Piguet Contemporary, con cui Cao Fei esplora le ripercussioni psicologiche della crisi pandemica e dell’isolamento a partire dalla sua esperienza personale.
La mostra è corredata da un catalogo, edito da Nero Editions, con testi dei curatori Hou Hanru e Monia Trombetta, di Olivia Khoo, un’intervista all’artista di Cristiana Perrella e un inserto con un racconto inedito di Wang Hongzhe. Il volume è corredato da un ricco apparato iconografico e dalle descrizioni delle opere in mostra.