ROMA – E’ stata presentata questa mattina, presso la Caserma La Marmora, dal ministro della Cultura Dario Franceschini, dal comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale generale Roberto Riccardi, l’operazione che ha consentito la restituzione da parte degli Stati Uniti di 201 reperti di grande pregio, che nell’arco degli ultimi decenni erano finiti oltre Oceano smerciati da importanti musei, case d’asta, gallerie antiquarie e collezionisti privati.
Un lavoro di cooperazione per il recupero di un vero e proprio tesoro
Il recupero e la restituzione dei reperti è frutto di un lavoro di “cooperazione” tra i carabinieri del Tpc che avevano indagato insieme ai colleghi di F.B.I e dell’Homeland Security Investigations.
I reperti recuperati costituiscono un vero e proprio tesoro, oggi nei caveau di via Anicia nella capitale, che comprende sculture in marmo e teste di terracotta, antefisse e crateri, vasi e anfore, coppe e brocche, monete in argento. Opere d’arte e oggetti di uso comune di grande interesse storico, risalenti alle civiltà romana, etrusca, magnogreca e apula. La datazione si colloca tra l’VIII secolo a.C. e il I secolo d.C.. Il valore complessivo è stimato in circa 10 milioni di euro. Dei 201 reperti, 161 sono stati rimpatriati e 40 resteranno in mostra, fino al marzo 2022, presso il Consolato Generale d’Italia a New York e l’Istituto Italiano di Cultura.
“Si tratta di pezzi di storia, della nostra identità culturale e nazionale, pezzi di straordinario valore. – Ha sottolineato il comandante Roberto Riccardi – Il mercato statunitense è uno dei più importanti. Le opere sono arrivate nei musei, nelle grandi case d’aste. Strumento fondamentale per il recupero dei reperti è la nostra banca dati – ha proseguito – Inseriamo le immagini degli oggetti trafugati, abbiamo circa un milione di file”. “Fortunatamente ad oggi assistiamo ad un trend decrescente. Si è contratto il mercato a seguito di numerosissime indagini e rogatorie e cause internazionali. I musei, le case d’asta sono molto più attenti. La certificazione che veniva prodotta in passato e accolta con relativa facilità, oggi viene guardata con una lente di ingrandimento. Come tutti i mercati – ha concluso il comandante Tpc– se diminuisce la domanda anche l’offerta, di conseguenza, diminuisce”.
“Un recupero straordinario di 200 opere d’arte, di capolavori importanti e assoluti. – Ha commentato il ministro Dario Franceschini – In gioco non c’è soltanto il valore economico, ma quello identitario e culturale, che verrà sviluppato in tutta la sua potenza nel momento in cui le opere torneranno nei luoghi di provenienza da cui sono state trafugate”.
“Il lavoro dal comando carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale – ha aggiunto Franceschini – è eccellente e stimato in tutto il mondo ed è motivo d’orgoglio per l’intero paese che è ormai riconosciuto come leader nella lotta al traffico illecito di beni culturali. Questa operazione – ha evidenziato il ministro – rientra in quella che abbiamo portato al centro della dichiarazione di Roma, documento finale del G20 Cultura, per sensibilizzare la comunità internazionale nel contrasto al traffico illecito di opere d’arte. Come per il progetto ‘100 opere tornano a casa’ – ha proseguito Franceschini – anche questi reperti archeologici torneranno, grazie a un grande lavoro scientifico, nei musei territorialmente più affini a ciascuno di essi: sarà una grande operazione che valorizzerà il nostro straordinario paese come museo diffuso”.
I dati del contrasto ai traffici illeciti
Nel corso della mattinata sono stati illustrati anche i dati dell’attività operativa dell’anno.
261 sono le verifiche registrate sulla sicurezza in musei, biblioteche e archivi, 549 perquisizioni, 1.182 persone denunciate, 23.363 beni archeologici e paleontologici recuperati e 1.693 opere false sequestrate (con un valore, qualora immesse sul mercato come autentiche, di oltre 427 milioni di euro). I furti di beni culturali sono stati complessivamente 334, così ripartiti: musei 12, luoghi espositivi 83, luoghi di culto 122, archivi 11, biblioteche 16, luoghi privati e pertinenze 90. Sono stati 38.716 i beni d’arte controllati nella ‘Banca Dati Leonardo’ e 1.700 i controlli alle aree archeologiche terrestri e marine, alcuni eseguiti in collaborazione con i Carabinieri del Raggruppamento Aeromobili o dei Nuclei Subacquei, 57 le persone denunciate per scavo clandestino. Ammontano, invece, a 2.617 i controlli effettuati ad esercizi antiquariali, in parte svolti online anche su cataloghi d’asta, a 392 le verifiche a mercati e fiere. Dall’inizio dell’anno, poi, i Carabinieri del Tpc hanno effettuato 1.811 controlli a siti monumentali o paesaggistici (questi ultimi svolti d’intesa con il comparto Forestale dell’Arma), rilevando attività illecite e procedendo al deferimento di 225 persone e al sequestro di 10 immobili e 25 tra aree paesaggistiche o strutture (edificate senza le previste autorizzazioni) ricadenti in aree soggette a vincolo.
Un nuovo regime sanzionatorio
Franceschini, facendo riferimento al nuovo regime sanzionatorio dei reati al patrimonio culturale, al centro di un provvedimento legislativo da poco approvato all’unanimità dal Senato e ora all’esame della Camera dei Deputati, ha affermato: “Sono sicuro che in un tempo molto breve il nuovo regime sanzionatorio diventerà legge e questo aiuterà molto a contrastare i traffici illeciti e a far capire quanto è grave danneggiare o rubare il patrimonio culturale del nostro paese che è la base di tutta la nostra storia”.