BRESCIA – Sono stati vandalizzati, nel corso delle ultime due settimane, i manifesti pubblicitari della mostra La Cina non è vicina. BADIUCAO – Opere di un artista dissidente, allestita al Museo di Santa Giulia, a Brescia fino al 13 febbraio 2022.
Come spiega una nota: “nelle diverse vandalizzazioni è chiaramente riconoscibile una deliberata e coerente matrice deturpatoria nella cancellazione delle informazioni tecniche e logistiche essenziali alla visita, quali il luogo dell’esposizione e le date, il titolo e, talvolta, l’immagine guida scelta per promuovere la mostra (Carrie Lam, 2018)”.
Il fatto – sottolinea la nota – “è emblematico e trascende il decoro urbano poiché l’esposizione è la prima personale dedicata a Badiucao, pseudonimo dell’artista-attivista cinese noto per la sua arte di protesta, attualmente operante in esilio in Australia”.

“Poiché è di tutta evidenza che le azioni compiute sui materiali promozionali della mostra nella città di Brescia non siano una vandalizzazione occasionale, – continua il comunicato – come avviene in altre occasioni, tali azioni denunciano un chiaro intento di natura censoria nei confronti dell’artista e dei promotori del progetto, il Comune di Brescia e la Fondazione Brescia Musei. Per contrastare la violenza intrinseca in queste cancellature, simbolico bavaglio al progetto, i promotori della mostra, in accordo con l’artista, hanno deciso di non rimuovere né sostituire tali impianti promozionali e di far conoscere agli organi di stampa e all’opinione pubblica la violenza connaturata a questi gesti, affinché anche una simile azione possa consolidare il lavoro di denuncia dell’artista e le ragioni del programma artistico e culturale in scena a Brescia”.
Le autorità di pubblica sicurezza, tra cui la Questura e la Polizia Locale, sono già state informalmente contattate e sarà prossimamente depositata una denuncia contro ignoti da parte di Fondazione Brescia Musei, titolare dei supporti pubblicitari.
“Questi atti vandalici – ha dichiarato la vicesindaco Laura Castelletti – ci dimostrano una volta di più quanto fosse necessaria a Brescia una mostra di tale significanza, volutamente inserita nella cornice del Festival della Pace che, fin dalla sua istituzione, vuole accendere un faro sulla violazione dei diritti. Non può esserci pace senza diritti, nemmeno a Brescia. L’arte in tutte le sue forme è sempre più ambasciatrice del diritto di parola e di libero pensiero, i tentativi di censura alla mostra di Badiucao sono la dimostrazione di quanto siano efficaci e necessari i suoi messaggi”.
“Questo tipo di azioni violentemente censorie, ironicamente, rafforzano gli obiettivi del Comune di Brescia e della Fondazione Brescia Musei – ha commentato Francesca Bazoli, Presidente della Fondazione Brescia Musei – e non intaccano i risultati complessivi del progetto, fornendo semmai ulteriore visibilità ed impulso al sostegno di questo programma per la democrazia e la libertà che sta riscuotendo enorme attenzione a livello nazionale e internazionale, riverberandosi anche nella elevata frequentazione degli spazi espositivi allestiti da Badicuao”.
La mostra
Il percorso espositivo ripercorre l’attività artistica di Badiucao, dagli esordi alle opere più recenti che sono nate in risposta alla crisi sanitaria innescata dalla pandemia di Covid-19. Grazie al suo blog, ai social media e a campagne di comunicazione organizzate, Badiucao porta avanti la propria attività di resistenza, uno dei pochissimi canali non filtrati dal controllo governativo capace ad esempio di trasmettere i racconti dei cittadini di Wuhan durante il lockdown del 2020. Proprio nel 2020 gli è stato conferito dalla Human Rights Foundation il Premio Václav Havel Prize for Creative Dissent, destinato ad artisti che creativamente denunciano gli inganni delle dittature.
Il format espositivo bresciano dedicato alla narrazione, mediante l’arte contemporanea, della violazione dei diritti umani e della privazione delle libertà propone infatti l’interpretazione dei più significativi fenomeni storici attuali grazie alle rivelazioni di artisti dissidenti e attivisti, per lo più inediti in Occidente.
Ad oggi l’esposizione è stata visitata da oltre 13 mila persone, 6 mila nel corso del Festival della Pace di Brescia, di cui il progetto era l’evento espositivo di punta; i restanti 7 mila nel solo mese di dicembre. Numeri straordinari che spiccano nello scenario nazionale in un momento come quello attuale in cui mostre e musei stanno subendo pesantemente le conseguenze della quarta ondata pandemica sulla mobilità delle persone e la loro propensione al consumo culturale.
Vademecum
La Cina non è vicina
BADIUCAO – opere di un artista dissidente
Museo di Santa Giulia, via Musei 81, Brescia
ORARI: La mostra è aperta da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00
BIGLIETTI
Dal 30 novembre 2021 al 13 febbraio 2022: € 5,00 (intero); € 4,00 (dai 14 ai 18 anni e sopra i 65 anni, studenti università e accademie, gruppi da 10 a 30 persone e convenzioni); € 3,00 (scuole, dai 6 ai 13 anni, gruppi di min. 10 studenti universitari); € 5,00 (scuole con attività didattica)
Per visite guidate e laboratori per gli adulti: biglietto d’ingresso ridotto + € 4 contributo per l’attività
CUP – Centro Unico Prenotazioni
Da lunedì a domenica, dalle ore 10.00 alle 16.00
Tel. +39 030 2977833 – 834
santagiulia@bresciamusei.com
www.vittorialatabrescia.it
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