TORINO – Nell’ambito del calendario di iniziative coordinate dal Polo del ‘900 per il Giorno della Memoria 2022, il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino presenta la mostra “Le Scatole della Memoria”, un progetto artistico di Anna Maria Tulli, a cura di Ermanno Tedeschi.
Si tratta di una mostra di grande intensità emotiva che ci obbliga a riflettere su uno dei più drammatici momenti della nostra storia.
Anna Maria Tulli (Roma – 1961) è un’artista della fotografia che vive e lavora a Milano dove si è trasferita nel 1993. In questa occasione ha realizzato un progetto fortemente evocativo, partendo dai disegni realizzati dai bambini rinchiusi nel campo di concentramento di Terezin o Theresienstadt.

Il Campo di Terezin
Il campo di Terezin, transito per le deportazioni verso i campi di sterminio come Auschwitz, è tristemente noto perché alla fine del 1941 vi furono rinchiusi oltre 50 mila ebrei, tra questi anche un alto numero di bambini, obbligati a vivere in condizioni disumane.
Gli adulti della comunità cercarono di assicurare ai bambini il proseguimento di un percorso educativo che passò anche attraverso il disegno. Grazie ad esso, infatti, i più piccoli riuscivano a liberare la fantasia, nonostante le tragiche condizioni di vita.
“Le Scatole della Memoria”
Colpita dalla vista dei nomi degli uomini e delle donne – scritti a mano uno per uno sulle pareti interne della Sinagoga Pinkas – uccisi per mano nazista durante l’occupazione di Praga e dei disegni dei bambini realizzati in campo e custoditi nel Museo durante un viaggio a Praga e al contempo, da alcune sculture contemporanee, Anna Maria Tulli decide di realizzare dodici scatole all’interno delle quali inserisce due immagini: una retrostante e stampata su carta cotone con alcuni degli elaborati e una antistante su crystal trasparente, dove sono stampate le foto delle sculture, che l’artista ha associato emotivamente ai disegni dei bambini.
“In ogni scatola – spiega il curatore Ermanno Tedeschi – c’è un disegno che contiene sempre un messaggio nascosto, che esprime un insieme di sentimenti che sono un misto di dolcezza e serenità, ma anche di tristezza e dolore. Le fotografie delle sculture sovrastanti sono scelte non casualmente e con una cura estrema. Ogni opera parla da sola e sembra che da quelle scatole esca un urlo di disperazione, un desiderio di libertà e di vita che a più di un milione di bambini è stata ferocemente tolta. L’impegno nostro e delle generazioni future è quello di continuare a testimoniare con tutti gli strumenti possibili: l’Arte ha un ruolo fondamentale per mantenere viva la Memoria.”
“L’esperienza di Terezin – sottolinea Roberto Mastroianni, Presidente del Museo diffuso della Resistenza di Torino – ci consegna l’immagine di un doppio utilizzo dei linguaggi dell’arte: l’arte che salva e alleggerisce le sofferenze (i disegni dei bambini) e l’arte che simula, inganna e copre in modo retorico le tragedie e gli orrori perpetrati. A partire da questa doppia eredità, Anna Maria Tulli, prova ad articolare un discorso artistico in dialogo: da una parte, con le opere dei bambini, ricordandoci come la ricerca di bellezza corra in aiuto dell’uomo nei momenti di peggiori tragedie e difficoltà; e dall’altra con la memoria. Questo doppio dialogo ci restituisce un percorso visivo che può essere utilizzato a scopo educativo e che, al contempo, si presenta come vettore di conoscenza e approfondimento storico.”
La performance teatrale
L’inaugurazione della mostra, che si è tenuta il 26 gennaio, è stata preceduta da una performance teatrale de Il Piccolo Teatro d’Arte, dal titolo REm CORdi DARE. Come spiega Claudio Ottavi Fabbrianesi, uno dei suoi fondatori della compagnia: “REm CORdi DARE non è uno spettacolo; di questo sia io che i miei attori più giovani e meno giovani, ci siamo accorti immediatamente. Le parole, selezionate dall’importante repertorio di testimonianze, poesie e diari; la musica che le accompagna, composta dagli eccellenti musicisti che animavano l’incredibile vita culturale del ghetto di Terezin; le immagini degli sfondi tratte dai dipinti e dai disegni dei bambini, non si piegano a diventare gli elementi di un testo scenico. Restano, al di là di ogni tentativo, tracce di realtà che mantengono il potere di evocare il contesto e le persone che le hanno lasciate. […]”
Le attività didattiche e le visite guidate
I temi veicolati dalla mostra sposano perfettamente la mission educativa del Museo diffuso della Resistenza, che non si limita a trasmettere saperi attraverso una didattica di tipo esclusivamente nozionistico, ma che progetta e propone alle scuole di ogni ordine e grado attività educative partecipate ed esperienziali. Infatti anche per “Le scatole della memoria” ci sarà la possibilità di prenotare le visite guidate, condotte dalle guide del Museo o un laboratorio di disegno curato direttamente dall’artista Anna Maria Tulli, rivolto in particolare alle classi quarte e quinte della primaria e al triennio della secondaria di primo grado.
Previsti anche momenti pensati per il pubblico adulto e la cittadinanza tutta, con il format tipico del Museo per le mostre temporanee: Il curatore racconta. Si tratta di visite alla mostra condotte direttamente dal curatore e quindi da Ermanno Tedeschi in questo caso, che si avvarrà della presenza della stessa Anna Maria Tulli per dare ulteriore spazio al progetto dell’artista.
Vademecum
Modalità di accesso e prenotazioni
La mostra sarà visitabile gratuitamente, mostrando alla reception di Via del Carmine 14 il green pass rafforzato e indossando la mascherina fpp2.
Gli Istituti Scolastici interessati potranno prenotare una delle proposte educative attraverso i Servizi Educativi del Museo scrivendo una mail a: didattica@museodiffusotorino.it.
Le date previste per il laboratorio di disegno sono: 14, 15 e 22 febbraio alle 9.30
Per Il Curatore racconta prenotazione obbligatoria tramite la biglietteria del Museo diffuso scrivendo a receptionsancelso@polodel900.it o chiamando il numero 011/01120780, negli orari di apertura del Museo.
Le date previste sono: 14, 15 e 22 febbraio alle ore 18.
Per informazioni scrivere a lescatoledellamemoria@gmail.com.