TORINO – Prende il titolo dall’opera principale, la video installazione Mineur Mineur (Minatore minorenne), la prima mostra in Italia dell’artista francese Bertille Bak (Arras, Francia, 1983), ospitata alla Fondazione Merz a Torino dal 21 febbraio al 22 maggio 2022.
Si tratta di un progetto site-specific che prende spunto dalla storia personale dell’artista (nipote di minatori polacchi che venivano mandati a lavorare nelle miniere di carbone del nord della Francia fin dall’età di 13 anni) per raccontare il tema del lavoro minorile che, ancora oggi, priva dell’infanzia, della dignità e della salute circa 152 milioni di bambini nel mondo.

L’esposizione è curata da Caroline Bourgeois, curatrice alla Collezione Pinault di Parigi, che spiega “Data l’empatia sincera, il desiderio profondamente onesto e rispettoso di incontrare esseri umani stretti nella morsa dell’oppressione e della povertà, il lavoro di Bertille Bak si può vedere e percepire in modo onesto. Il suo scopo non è quello di farsi conoscere, lei, l’artista, ma appunto di guardare con attenzione, con umanità, partendo dallo sguardo naturalmente sfalsato dell’artista, delle vite che avrebbero potuto essere le nostre se fossimo nati altrove.”
Il progetto espositivo
L’allestimento della mostra fa perno sull’opera principale della mostra, Mineur Mineur. L’artista ha condotto tre mesi di ricerca sulle miniere e sul lavoro minorile in tutto il mondo. Ha affrontato il tema scegliendo di capovolgere la storia dei bambini, raccontandola attraverso immagini di oggetti legati alla spensieratezza dell’infanzia: labirinti sotterranei, spazi capovolti, passaggi attraverso pareti e soffitti, diapositive e registratori. Queste evocazioni ludiche portano lo spettatore verso lo spettacolo della scena finale, che ricalca quelli di fine anno scolastico, dove ogni gruppo di bambini sale sul palco per segnare il passaggio alla classe successiva. Ma la festa è in realtà totalmente disincantata, accompagnata dalla musica di un flauto dissonante, che spinge i bambini nei meandri della terra attraverso scivoli, per riportarli al loro stato di piccoli esseri umani invisibili.
Altre quattro opere fanno da controcanto a quella principale: This mine is mine è installazione realizzata con fili luminosi che consente allo spettatore di vedere le gallerie sotterranee attraversate dai piccoli minatori. Il video Bleus de travail (Tute da lavoro) è una metafora del lavoro minorile in tutto il mondo. L’opera Le berceau du chaos (La culla del caos) è una giostra non praticabile, di cui lo spettatore vede solo gli elementi inferiori, animali dal disegno ingenuamente abbozzato, molto usurati dal tempo. Infine il video Tu redeviendras poussière (Diventerai di nuovo polvere) si basa sul racconto dei residenti di un’antica città mineraria nel nord della Francia che analizzano i propri livelli di silicosi nei polmoni, la malattia del lavoro che colpisce i minatori.
Ad arricchire l’esposizione un libro co-prodotto da Fondazione Merz hopefulmonster editore, distribuito internazionalmente, che ne documenterà la genesi e lo sviluppo, includendo i contributi del curatore e di altri scrittori provenienti da ambiti disciplinari differenti, per proporre spunti di riflessione differenti su un tema sociale così importante e urgente.
Vademecum
Bertille Bak. Mineur Mineur
dal 21 febbraio 2022 al 22 maggio 2022
Fondazione Merz, via Limone – 24, 10141 Torino
Orari: martedì – domenica | dalle 11 alle 19
Biglietti: € 6,00 intero, € 3,50 ridotto (visitatori di età compresa tra i 10 e i 26 anni, maggiori di 65 anni, gruppi organizzati min. 10 persone, possessori di Pyou Card) – Gratuito (bambini fino a 10 anni, disabili e accompagnatori, possessori tessera Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card, membri ICOM, giornalisti con tessera in corso di validità o accreditati, amici Fondazione Merz)
Info: tel. 011 19719437 www.fondazionemerz.org