NAPOLI – A tre anni dalla scomparsa di Lawrence Carroll (Melbourne 1954 – Colonia 2019), il Madre di Napoli dedica all’artista una grande retrospettiva, con circa 80 opere realizzate nel corso di oltre trent’anni di carriera (dal 1985 al 2019).
L’esposizione, aperta al pubblico dal 25 marzo al 5 settembre 2022 e curata Gianfranco Maraniello, indaga la figura e la creatività di questo protagonista della scena artistica nordamericana e internazionale, non assimilabile alla storia delle avanguardie e neoavanguardie.
“Lawrence Carroll – spiega Maraniello – ha un ruolo eminente nella storia dell’arte americana per avere mostrato orizzonti e aperture oltre l’impasse dei dogmatismi teorici che avevano sostenuto gli impianti di modernismo e postmodernismo fino alla metà degli anni Ottanta Realizzare oggi una mostra di Lawrence Carroll significa restare fedeli alla sua inquietudine, corrispondere alla vitalità di opere che continuano a cercare il loro luogo dove vivere interrogando le incessanti possibilità della pittura.”
Nelle opere di Carroll sono presenti temi e maniere della pittura contemporanea negli Stati Uniti, da Jasper Johns a Robert Ryman, da Ad Reinhardt a Robert Rauschenberg, come della scultura di Donald Judd e Carl André; partendo dalla progressiva cancellazione di immagini preesistenti, Carroll arriva a stesure di colore bianco simili alla tela stessa. La superficie del quadro si rivela così non solo un campo stratificato di pigmento, ma anche un modo per osservare il potenziale infinito di dipingere.
Attraverso le sue opere l’artista propone un’incessante interrogazione su quale sia la sua posizione nei confronti della realtà, della sua solitudine di fronte al mondo, del mondo da lui creato.
Tra i suoi lavori più recenti si annovera una serie di fotografie esposte precedentemente soltanto in occasione di una mostra presso la Fondazione Rolla (Svizzera), oltre ad alcuni disegni inediti (black drawings).

“Siamo orgogliose di presentare al Madre questo omaggio a Lawrence Carroll, artista vissuto tra gli Stati Uniti e l’Italia – affermano la Presidente Angela Tecce e la Direttrice Kathryn Weir –, progetto espositivo che si inserisce nella tradizione delle grandi mostre che il museo ha dedicato a protagonisti della ricerca artistica contemporanea. La pittura, la scultura, le installazioni e le foto di Carroll sono testimonianze di una profonda riflessione interiore e della sua costante indagine sull’esistenza e sulla necessità che l’umanità ha dell’arte. Le sue opere dai colori sommessi, stratificati e dalle forme essenziali inglobano memorie del vissuto e tracce del reale, trasfigurandoli in un linguaggio rigoroso ed evocativo“.
La mostra è realizzata in collaborazione con Lucy Jones Carroll per l’Archivio Lawrence Carroll, che dichiara “Che questa prima e importante retrospettiva dell’opera di Lawrence sia ospitata dal museo Madre di Napoli, un luogo così vicino al suo cuore, è un sogno! È stata una gioia scoprire sala per sala la mostra curata da Gianfranco Maraniello. Voglio ringraziare in particolare lui, Angela Tecce, Kathryn Weir, il museo e tutti coloro che hanno sostenuto questo progetto, ho apprezzato davvero molto questa collaborazione”.