NAPOLI – Con oltre 200 opere provenienti tutte dalle collezioni permanenti del Museo e Real Bosco di Capodimonte, apre la mostra “Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli”, a cura di Stefano Causa, docente di Storia dell’arte moderna e contemporanea presso l’Università degli studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” e Patrizia Piscitello, responsabile Ufficio mostre e prestiti del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
L’esposizione coinvolge 24 sale del secondo piano del Museo diretto da Sylvain Bellenger, che afferma: “Abbiamo deciso di mettere il museo in mostra con dei racconti che avvicinano il pubblico alle opere e un nuovo percorso espositivo. Stefano Causa e Patrizia Piscitello, curatori della mostra, hanno indicato un tema preciso per ogni sala che non è più solo cronologico o iconografico ma che offre diverse aperture multidisciplinari al pubblico dei musei sempre più attento e sensibile”.
“La mia presenza – ha sottolineato il Direttore Generale dei Musei Massimo Osanna – testimonia la vicinanza del Ministero della Cultura al Museo e Real Bosco di Capodimonte e al direttore Bellenger in particolare, che porta avanti con grande passione tutti gli importanti progetti di questo sito culturale nonostante la carenza di personale che riguarda il nostro ministero e non solo. Ho imparato in questi anni a conoscere la passione e la competenza del personale di Capodimonte che supporta il direttore Bellenger”.
Alla presentazione della mostra sono intervenute diverse personalità, tra cui alcuni mecenati che hanno sostenuto il restauro di opere del museo: Gianfranco d’Amato (Solimena, Enea si presenta a Didone), Amici di Capodimonte (Bernardo Cavallino, San Sebastiano curato dalle pie donne), Roberto Nicolucci (Nicola Malinconico, Adamo ed Eva piangono la morte di Abele), ma anche il notaio Fabrizio Pascucci membro del CDA di Capodimonte, i docenti Cristina Terzaghi e Andrea Zezza membri del Comitato Scientifico, il presidente dell’Advisory Board Giovanni Lombardi, la Direttrice Generale dei Musei della Campania Marta Ragozzino, il Direttore di Palazzo Reale Mario Epifani e la presidente del Museo Madre-Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee Angela Tecce.
Il direttore ha inoltre ringraziato i rappresentanti del Nucleo Tutela Patrimoniale dei Carabinieri per aver recuperato negli anni recenti il pellicano e le virtù, supporti decorativi del prezioso Tabernacolo di Santa Patrizia.

Il ‘600 napoletano
Il ’600 napoletano è una ‘invenzione’ recente. È stato riscoperto e definito meno di un secolo fa dallo storico d’arte Roberto Longhi (1890-1970). Secondo lo studioso, il naturalismo di Caravaggio sarebbe la spina dorsale dell’arte napoletana. Gli studi seicenteschi sul Sud derivano, quasi senza eccezione, dalle sue proposte formulate in una serie di saggi che sono stati pubblicati essenzialmente nel secondo decennio del secolo scorso.
Dall’inaugurazione della Pinacoteca di Capodimonte nel 1957 fino ad ora, l’esposizione dei dipinti del ’600 napoletano è stata in gran parte il risultato di quest’analisi. La realtà è più complessa e i curatori della mostra, Stefano Causa e Patrizia Piscitello, sulla base degli studi degli ultimi decenni, propongono di riconsiderare lo schema di Longhi, ormai ampiamente storicizzato, e di ripensare l’intera articolazione di un secolo che non fu solo quello di Caravaggio, ma soprattutto quello di Jusepe de Ribera, uno spagnolo arrivato a Napoli nel 1616, sei anni dopo la morte di Caravaggio.
Napoli crocevia di culture

“Oltre Caravaggio” porta Ribera, rappresentato nelle collezioni di Capodimonte da opere sacre, mitologiche e nature morte, al centro della scena artistica napoletana.
Presentare la civiltà artistica napoletana vuol dire mettere in giusto risalto gli apporti esterni e gli scambi con gli altri centri, l’invio da fuori di opere e progetti, la residenza in città degli artisti ‘forestieri’. Napoli, infatti, era ed è una grande città portuale, crocevia della vita e della cultura italiana. Nel XVII secolo era diventata una delle megalopoli più popolose del mondo esercitando una profonda influenza sulla cultura europea; la sua storia si presenta come una ricca stratigrafia, fatta di diverse civiltà, popoli e espressioni artistiche che hanno lasciato tracce nel patrimonio artistico e monumentale.
In quest’ottica si può spiegare il ruolo centrale che hanno in questa rassegna, dedicata al XVII e XVIII secolo, lombardi come Caravaggio (1571-1610), emiliani come Giovanni Lanfranco (1582-1647), Domenichino (1581-1641) e Guido Reni (1575-1642), lo spagnolo (ma napoletano d’adozione) Jusepe de Ribera (1591-1652), i francesi Simon Vouet (1590-1649) e Pierre-Jacques Volaire (1729-1799), il bergamasco Cosimo Fanzago (1591-1678), i romani Artemisia Gentileschi (1593-1653) e Gregorio Guglielmi (1714-1773), il belga François Duquesnoy (1597-1643), che aveva collaborato all’altare per il cardinale Ascanio Filomarino (1583-1666) nella chiesa dei Santi Apostoli, imponente macchina realizzata tra il 1638 e il 1647 dall’architetto Francesco Borromini (1599-1667), tra i principali esponenti del barocco romano.
Vademecum
Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli
31 marzo 2022 – 7 gennaio 2023
Museo e Real Bosco di Capodimonte
Da un’idea di Sylvain Bellenger
A cura di
Stefano Causa e Patrizia Piscitello
date e orari
31 marzo 2022 – 7 gennaio 2023, tutti i giorni (chiuso il mercoledì)
dalle ore 10.00 alle ore 17.30
sede
Museo e Real Bosco di Capodimonte, via Miano 2 – Napoli / II piano
biglietti
intero: 12 euro
ridotto young (18-25 anni): 2 euro
gratuito (0-18 anni) e possessori Artecard
info e prenotazioni: 848 800 288
da cellulare e dall’estero: 06 39967050
prenotazioni tramite app Capodimonte su App store e Google store
per saperne di più
T. + 39 081 7499130