FIRENZE – Prende il via il restauro della Terrazza Vasariana, una delle più belle e iconiche di Firenze, che consente l’affaccio dal Lungarno Anna Maria Luisa dei Medici con alle spalle il piazzale degli Uffizi e davanti Ponte Vecchio, da un lato e colline, San Miniato e piazzale Michelangelo dall’altro.
“Da questa Terrazza – ha commentato il sindaco Dario Nardella – possiamo godere di una delle viste più suggestive di Ponte Vecchio e dell’Oltrarno fiorentino. Grazie a questi lavori riporteremo allo splendore originario anche le balaustre, i corrimano, gli elementi in pietra ma anche tutta la parte sottostante, invisibile ai più. Non smettiamo così di valorizzare, curare e recuperare il nostro patrimonio artistico e culturale”.
I lavori, che prevedono un costo di 300mila euro, partiranno lunedì 9 maggio per una durata di due mesi.
Gli interventi
Le operazioni di restauro – spiega una nota del Comune – “prevedono sia il recupero degli elementi lapidei che compongono la balaustra, le cornici, le mensole che sorreggono le volte, gli intonaci, e infine il consolidamento strutturale anche della parte superiore. Verrà tolta la vegetazione infestante e saranno effettuate operazioni di pulitura a mano e con impacchi chimici. Si effettueranno, dove necessario, stuccature e sigillature, nonché il consolidamento della muratura. Per operare il consolidamento strutturale si provvederà alla rimozione della pavimentazione in pietra della terrazza e del piccolo marciapiede fino alla carreggiata e al consolidamento del sottofondo e del massetto. A intervento eseguito sarà rimesso il lastrico originale. Le finestre sotto le volte saranno dotate di nuove reti antivolatile“.
La storia della Terrazza
Già nel decennio del 1540-50 il Duca Cosimo I de Medici aveva concepito l’idea di riunire le maggiori corporazioni e le funzioni amministrative e direzionali della città nell’area della Piazza Ducale. Nel 1546 aveva fatto aprire la strada dal Palazzo ducale all’Arno, con l’intento di costruire un edificio per accogliere tredici delle principali Magistrature dello Stato mediceo. Ma solo con l’arrivo a Firenze di Giorgio Vasari l’idea si concretizza: in soli quattro mesi, nel 1560, il modello è pronto e sotto la sua direzione vengono iniziati i lavori di realizzazione degli Uffizi.
Nel 1574 alla morte di Cosimo e del Vasari, avvenute in pochi mesi l’uno dall’altro, il primo l’edificio è in gran parte, ma non definitivamente completato. La piazza degli Uffizi stretta tra gli edifici si configura nello stesso tempo come piazza-cortile, ma anche come percorso. Interessante nella qualificazione come ‘interno’ dello spazio degli Uffizi è l’utilizzo della pietra ‘serena’, usualmente utilizzata nei cortili interni, al posto della pietra ‘forte’. Già alla fine del Quattrocento, per influsso dell’architettura del Brunelleschi, si era diffuso l’uso della pietra serena che rispetto alla pietra forte richiede una maggiore protezione dagli agenti atmosferici.
Nella fabbrica degli Uffizi il Vasari risolve questa problematica con la realizzazione di una gronda con aggetti di oltre due metri che costituisce un elemento essenziale dell’architettura degli stessi. La fabbrica inoltre è una esperienza interessante di tecnica costruttiva; infatti l’impiego di armature metalliche della pietra ed altri accorgimenti nell’apparecchio delle pareti, consentono di realizzare una continuità strutturale. Vasari era cosciente dell’importanza di queste soluzioni tecniche e riservò il capitolo introduttivo delle Vite alla loro descrizione.