IVREA – Lorenzo Marini, maestro della typeart, celebra la bellezza intrinseca delle lettere in una mostra, a cura di Luca Beatrice, dal titolo Olivettype, ospitata nell’ex sede della Olivetti, oggi Patrimonio Unesco a Ivrea.
L’esposizione segna l’avvio di ICO Valley, human digital hub italiano, dove è in corso un progetto di ri-funzionalizzazione degli spazi.
La mostra di Lorenzo Marini, con le sue lettere liberate, si posiziona perfettamente all’interno del progetto: ovunque il richiamo alla cultura umanistica di Adriano Olivetti, simbolo di design democratico, cultura, innovazione e bellezza, sempre nel rispetto dell’uomo. E segna il primo appuntamento per Ivrea Capitale Italiana del Libro 2022 e gli appuntamenti che andranno a celebrare la visione comunitaria del periodo olivettiano.


Ad accogliere il visitatore, all’ingresso di Palazzo Uffici, è un’installazione immersiva, la writetype, che invita a fare una passeggiata tra le lettere, rileggendole in chiave contemporanea.“Più di un secolo dopo l’invenzione dello schema per tastiere alfanumeriche utilizzato nei nostri computer, macchine da scrivere e cellulari, arriva il disordine delle lettere liberate” – racconta l’artista Lorenzo Marini. – “Non più schema predefinito, non più monocromatismo, non più tasti specifici. Qui ogni tastiera diventa un cubo, ogni lettera diventa caratterizzata da un colore. Qui la dimensione non è più fatta per le nostre mani ma per il nostro corpo. Finalmente una tastiera dentro la quale possiamo passeggiare, ascoltando il ticchettio che diventa nota, composizione, ritmo. Il viaggio dentro questo keyboard rivisitato suggerisce un’attenzione nuova ad ogni lettera che quotidianamente viene usata. E anche un rapporto tra le singole lettere. Benvenuta, tastiera scomposta.”

Le opere, 36 come i cubi della tastiera e come la mitica Olivetti Lettera 22, galleggiano, sospese, tra terra e cielo, e invitano ad una riflessione sul loro significato comunicativo visuale, alla ricerca di nuovi alfabeti, fantasiosi, misteriosi, ludici, infantili e allo stesso tempo fortemente concettuali.
Come racconta Luca Beatrice:“Lorenzo Marini appartiene a quella famiglia non troppo numerosa di artisti trasversali, partiti da una determinata esperienza e giunti a un esito differente per mezzo della curiosità intellettuale. Penso a Depero o Munari, interpreti dell’arte come linguaggio e insieme immaginazione. Ho pensato a Lorenzo per proporre un intervento nell’architettura olivettiana di Ivrea, unico esempio di riconoscimento Unesco per il novecento e non per il patrimonio storico. Lo studio della tipografia, l’eleganza modernista dei caratteri, il coinvolgimento di talenti visivi di livello assoluto, ha attribuito infatti al marchio Olivetti uno status di unicum, su cui Marini ha a lungo riflettuto offrendone un’interpretazione attuale e convincente”.

La mostra è l’occasione per rileggere non solo la cultura visionaria di Adriano Olivetti ma anche il patrimonio architettonico, una fusione tra le opere e lo spazio per una valorizzazione e fruizione innovativa dell’eredità olivettiana, oggi patrimonio mondiale Unesco.
“Ho sempre pensato a una mostra per promuovere le architetture Olivetti, luoghi di progresso dove prende luce la bellezza, spazi diversi da un museo o una galleria d’arte, dove lavoro e pensiero, passato e futuro si intrecciano” – racconta Virginia Tiraboschi, Responsabile Comitato ICO Valley. -“Lorenzo Marini mi ha subito incuriosito per il profilo poliedrico: pubblicitario, scrittore e artista. Marini nasce analogico – tutti conoscono i tasti delle tante macchine per scrivere Olivetti – ma vede la trasformazione del proprio lavoro artistico digitale, conseguenza culturale ineludibile dei nostri tempi. La mostra promuove idealmente la centralità dell’uomo con tutti i suoi pensieri, ansie, preoccupazioni, gioie, passioni e si pone tra i linguaggi più adatti a perseguire il concetto di wellbeing”.

Tra i partner della mostra, l’Associazione Archivio Storico Olivetti: “In Archivio custodiamo oltre 650 diversi font della storia di innovazione di Olivetti, che hanno attraversato la scrittura in diverse epoche e con una molteplicità di prodotti” dichiara Gaetano Adolfo Maria di Tondo, Presidente. “Colore, Design, Forma, Estetica sono stati elementi fondamentali per il successo sintetizzato con 16 Compassi d’Oro. Come Presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti vedo quindi sempre positivamente sviluppi e ricerca creativa che possano attualizzare rilevanti percorsi storici della nostra storia, in totale coerenza con quanto facciamo quotidianamente”.
Vademecum
OLIVETTYPE
Palazzo Uffici 1, Via Jervis 77, Ivrea
aperta nei weekend (10.00/18.00) fino al 5 giugno 2022
Per informazioni: www.icovalley.it/