TORINO – Dopo un lungo lavoro di restauro promosso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, ed eseguito dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, apre con un nuovo percorso di visita l’appartamento del Duca del Chiablese, Benedetto Maurizio di Savoia, figlio cadetto del re di Sardegna Carlo Emanuele III, nel palazzo oggi sede della Soprintendenza.
“L’iniziativa della Soprintendenza – afferma Luisa Papotti, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino- per la restituzione al pubblico del palazzo ha trovato in città importanti supporti. Alla riapertura alle visite si affianca, infatti, un accordo con la Città di Torino per ospitarvi anche la celebrazione dei matrimoni civili.”
Gli interventi di restauro
Gli interventi conservativi nell’appartamento sono iniziati nel 2016, grazie al sostegno della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino con il restauro del Gabinetto degli Specchi e del Gabinetto doppio. Il progetto è proseguito nel 2019 con il complesso recupero della Camera dell’Alcova, seguito nel 2020 dagli interventi nelle Camere di udienza e da letto del duca.
Il percorso di visita è stato infine ampliato nel 2021 con il restauro della Sala ex Alcova, del Salottino adiacente la Camera dell’Alcova, della Sala da bagno e del Passaggio con le Guardarobe, oltre che con il recupero di arredi mobile funzionali al riallestimento degli ambienti.
I lavori sono stati progettati e condotti da un team interdisciplinare del CCR partendo da un approfondito studio tecnico-scientifico che ha indagato le peculiarità strutturali e i materiali dei diversi manufatti presenti nelle sale, dalle decorazioni a rilievo in stucco delle volte, agli arredi lignei fissi e mobili, ai pavimenti, ai manufatti in pietra, vetro e metallo, ai dipinti su tela.
“Per il Centro – spiega Stefano Trucco, presidente del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” – il cantiere di restauro delle stanze di Palazzo Chiablese è stato un caso di studio affascinante e complesso, che ha richiesto una forte multidisciplinarietà e collaborazione tra le diverse figure professionali presenti al Centro per le diverse casistiche di intervento oltre a essere stata l’attività che più ha impegnato il laboratorio di arredi lignei con oltre 4000 ore di lavoro solo per la sala dell’Alcova e le altre due sale che da uffici sono tornate ad essere fruibili come ambienti aulici della residenza. Aver collaborato a riportare alla vocazione originaria di rappresentanza il piano nobile di Palazzo Chiablese è per il Centro motivo di orgoglio.“
Nel Salottino adiacente alla Camera dell’Alcova la rimozione della tappezzeria recente ha rivelato la presenza di un tessuto ottocentesco in seta operata di colore cremisi. Oggi interessata da ampie lacerazioni e da un avanzato stato di degrado, l’antica tappezzeria sarà presto oggetto di un complesso intervento di recupero conservativo.
Dal 2019 gli interventi sono stati finanziati dal Segretariato Regionale per il Piemonte nell’ambito della convenzione triennale in corso con il CCR. Grazie alla Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha garantito un supporto fondamentale al progetto già nel 2021, i lavori proseguiranno nel 2022 anche nei restanti ambienti del piano nobile.
Palazzo Chiablese
piazza San Giovanni 2, Torino