TORINO – Mercoledì 25 maggio alle ore 18:00, presso la sala conferenze del Museo Egizio di Torino, si terrà la conferenza dedicata al Libro dei Morti di Baki, a cura delle Dott.sse Sara Maria Demichelis ed Elisa Fiore Marochetti.
L’incontro sarà introdotto da Christian Greco, Direttore del Museo Egizio, e Luisa Papotti, Dirigente Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino.
Un manoscritto frantumato in migliaia di pezzi, ricostruito grazie alla sinergia tra egittologi e restauratori, rivela aspetti inediti della tradizione funeraria di Deir el-Medina agli albori dell’età ramesside.
Questo Libro dei Morti, realizzato per lo scriba Baki, direttore dei lavori di costruzione della tomba di Sethi I nella Valle dei re, anticipa elementi testuali e iconografici che ispireranno le opere degli artisti locali e raggiungeranno la loro massima espressione nella decorazione della tomba della regina Nefertari, sposa di Ramesse II.
ll papiro, sottoposto ad una lunga e complessa opera di restauro e ricomposizione iniziata nel 2014 sotto la direzione delle Dott.sse Sara Maria Demichelis ed Elisa Fiore Marochetti della Soprintendenza di Torino, in collaborazione con il Museo Egizio, l’Archivio di Stato di Torino e l’Istituto di Archeologia orientale del Cairo, è inoltre ora visibile al pubblico nella nuova mostra del Museo Egizio nell’ambito del ciclo espositivo “Nel laboratorio dello studioso”.
Durante l’evento verrà anche presentata la collana “Studi del Museo Egizio”, la serie di pubblicazioni di argomento scientifico pubblicata da Franco Cosimo Panini Editore insieme al Museo Egizio, il cui ultimo ultimo volume è dedicato al Libro dei Morti di Baki.
Vademecum
L’ingresso alla sala conferenze è libero fino ad esaurimento posti.
È gradita la prenotazione scrivendo una e-mail a comunicazione@museoegizio.it. Il posto in sala verrà riservato fino alle ore 18:00.
Per accedere alla sala è necessario indossare una mascherina FFP2.
La conferenza verrà anche trasmessa live streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Museo.