BOLOGNA – Torna, dal 26 maggio al 2 novembre 2022, il Calendario estivo della Certosa, la rassegna di eventi culturali curata dal Museo civico del Risorgimento di Bologna, con il contributo di Bologna Servizi Cimiteriali, per valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico, artistico e architettonico racchiuso nel Cimitero Monumentale, considerato tra i più belli e importanti in Europa.
Tra visite guidate, passeggiate tematiche, trekking, lezioni animate, concerti e spettacoli teatrali sono circa sessanta gli appuntamenti proposti quest’anno, di cui una quarantina fruibili nelle ore serali.
Le tematiche della rassegna
Tre le tematiche principali che nel 2022 il museo ha proposto tramite l’avviso pubblico per la selezione delle proposte progettuali da includere nel programma: la storia di Bologna nel “Lungo Ottocento” (1796-1915); Giovine Italia, giovine Europa: Idee, lotte, emancipazione; il decennale della scomparsa di Lucio Dalla.
Accanto a questi tre filoni si affiancano altre trame narrative, ricche di fascino e di suggestione, ispirate alle testimonianze del passato offerte dal luogo: dalla ritualità funebre come elemento dell’identità religiosa e civile alle vicende biografiche di donne vissute in epoche diverse ma accomunate dal coraggio dell’emancipazione sociale ispirata dagli ideali mazziniani e partigiani; dalla storia della famiglia Pizzardi, protagonista dell’evoluzione economica e politica di Bologna, ripercorsa in occasione del centenario della morte del marchese Carlo Alberti Pizzardi all’opera dello scultore e medaglista Renaud Martelli, autore di capolavori di arte funeraria realizzati in Certosa negli anni ‘40 e ‘60 del Novecento. E ancora i Trekking dell’Altro Mondo con una maratona insolita e dinamica per sperimentare la Certosa nello spirito della playable city; le visite guidate dedicate a grandi bolognesi come Ottorino Respighi, Giorgio Morandi, Pier Paolo Pasolini, Roberto Roversi; il viaggio condotto dallo scultore Marco Marchesini per scoprire, nel giorni del Solstizio d’estate, le coincidenze astronomiche e astrologiche in cui ci si può imbattere dentro e fuori il Cimitero; la quarta edizione della performance multisensoriale Sound and Silence; la Messa di Requiem tra Marco Enrico Bossi e Ildebrando Pizzetti. Riproposte, in alcuni casi con percorsi rinnovati, le visite guidate tematiche alla scoperta di delitti e passioni, simboli arcani e misteriosi, sempre seguite con grande partecipazione di pubblico.
Un nuovo elemento contribuisce a rendere particolare questa quattordicesima edizione. Il palcoscenico costituito da un armonioso susseguirsi di chiostri, sale, gallerie, edicole e cappelle con esempi di arte funeraria di grande pregio, espressione dei principali stili e correnti artistiche tra XIX e XX secolo, offre infatti un riscoperto punto di attrattività nell’area porticata inclusa tra le 12 componenti selezionate come espressione rappresentativa dell’identità urbana di Bologna e del suo sistema di percorsi coperti, che nel 2021 hanno ottenuto il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Dopo lo Skogskyrkogården a Stoccolma, in italiano noto come “Cimitero del Bosco”, iscritto dal 1994 nell’elenco dei siti tutelati, la Certosa di Bologna è il secondo cimitero nel mondo – in contemporanea al complesso Žale di Plečnik – Giardino di Tutti i Santi, situato nel cimitero di Žale nella città di Lubiana (conosciuta oggi come Lubiana di Plečnik) – ad essere stato aggiunto nell’elenco del patrimonio culturale e naturale mondiale come sito di eccezionale valore universale.
«L’Estate delle iniziative dei musei civici apre con la ricca programmazione della Certosa. È una architettura di eventi che propone, nelle notti da maggio a novembre, i viali, i monumenti, le lapidi della Certosa come occasioni per narrare attraverso i linguaggi di tutte le arti il rapporto tra le biografie di chi ha vissuto a Bologna dall’Ottocento a oggi e la storia del nostro territorio – sottolinea Elena Di Gioia, delegata del sindaco alla cultura di Bologna e Città metropolitana -. È anche l’occasione per affiancare ai racconti sui personaggi più noti, narrazioni che illustrano le vite sorprendenti e fino a oggi ignorate di chi, soprattutto donne, ha attraversato questi duecento anni, lasciando un segno significativo da recuperare. Questa preziosa possibilità di allargare la narrazione della nostra città è resa possibile dalla ricerca continua del Museo civico del Risorgimento che si riflette nel portale Storia e Memoria di Bologna. Così come il Portico della Certosa è stato inserito in dialogo con gli altri portici della città riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, anche le iniziative sulla narrazione della memoria attraverso i linguaggi delle arti che si tengono alla Certosa saranno sempre più in dialogo con le iniziative che avverranno nel Polo della Memoria, uno dei progetti più ambiziosi di questa amministrazione».
Informazioni
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