NAPOLI – Partiranno nel 2023 i lavori per la riqualificazione di alcuni spazi del Mann, il Museo Archeologica Nazionale di Napoli. Saranno interessati spazi invisibili o poco noti al pubblico del Museo: il piano interrato, i depositi, l’area del giardino delle Cavaiole e la palazzina demaniale di Santa Teresa.
Per i lavori sono stati stanziati 11.275.000€ di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020. Si tratta di un progetto nato dalla rete interistituzionale che amplierà le potenzialità espositive del Museo, migliorerà i servizi al pubblico e valorizzerà il legame tra l’Istituto e la città.


Il progetto è elaborato dal raggruppamento temporaneo di professionisti (RPA srl, Studio Associato Guicciardini e Magni Architetti, ing. Giovanni Cangi, arch. Fabrizio Natalini ed arch. Pietro Petullà), anche sulla scorta degli studi condotti dal MANN e dai Dipartimenti di Architettura delle Università Federico II di Napoli e Roma Tre.
“Con questa fondamentale aggiudicazione partirà, entro gli inizi del 2023, il MANN del futuro. – Commenta il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini – Mentre si conclude il processo di riapertura totale degli spazi del -Palazzo degli Studi-, si punta alla dimensione sotterranea dello stesso: una grandissima sala espositiva, nuovi bagni e servizi, la possibilità di raccordarsi con la Metropolitana e di connettersi ai giardini municipali di Piazza Cavour e alla Galleria Principe. Parliamo di un Museo che avrà il rango di superpotenza dell’archeologia. Un plauso alla squadra del MANN per la capacità di spesa dei fondi europei, che ha pochi eguali in Italia”.

I tre punti focali del progetto
In primis, la realizzazione, nell’area posta al di sotto dell’Atrio, di un grande spazio destinato alle esposizioni temporanee, raggiungibile da un nuovo scalone (in sostituzione di quello che adesso collega il piano terra del Museo con la sezione Egizia e l’Epigrafica) e da un ascensore. L’area sarà anche prospiciente alla Stazione Neapolis, che ospiterà la sezione sull’archeologia del Mediterraneo. Ancora, si lavorerà sui depositi della Cavaiole, che custodiscono i materiali lapidei; qui saranno rinnovati gli impianti, con particolare riferimento alla sicurezza e alle condizioni microclimatiche: l’obiettivo sarà rendere fruibile l’area anche ai visitatori, naturalmente in gruppi contingentati. Prevista anche l’implementazione dei servizi igienici nell’area sottostante il terrapieno di ingresso al MANN e a nord-ovest del Museo.

Infine, focus sugli spazi a diretto contatto con la città: il cosiddetto giardino delle cavaiole, interfaccia tra il Museo e piazza Cavour, sarà liberato dall’attuale cancellata di chiusura per assumere la funzione di piazza pubblica, ripristinando il rapporto diretto edificio-città, visibile in molte vedute storiche. I vani posti al piano terra su questo fronte, attualmente utilizzati come depositi e locali tecnici, saranno bonificati e destinati ad attività di valorizzazione della vita del quartiere.
Spostandosi su via Santa Teresa degli Scalzi, la palazzina demaniale sarà oggetto di lavori di manutenzione straordinaria per realizzare una foresteria, dotata di quattro alloggi per studiosi.
La conclusione dei lavori è prevista in circa quattro anni, con il rilascio in fieri di alcune aree.