IVREA – Due grandi e affascinanti opere di Igor Mitoraj vengono ospitate a Ivrea, in occasione dell’anno di Capitale italiana del libro, dal 21 luglio al 27 novembre 2022. Si tratta di Ikaria grande, opera del 2001, ed Hermanos, del 2010, entrambe in bronzo, allestite in Piazza Ottinetti.
La mostra, dal titolo Mitoraj a Ivrea. Mito e letteratura, mette in luce il mito, punto di incontro tra la letteratura e l’arte, campo privilegiato del lavoro dell’artista scomparso nel 2014.
Le due opere
Ikaria grande imponente è un’opera alta oltre 6 metri e si riferisce a uno dei miti che più hanno appassionato l’artista, quello del volo, che Mitoraj ha esplorato lungo tutto il suo percorso di ricerca. Hermanos affonda invece le radici nel tema dei gemelli, diversi e uguali, desti e sognanti, separati ma comunque per sempre uniti.

“Ospitare a Ivrea due opere di Mitoraj, – afferma il Sindaco Stefano Sertoli – certamente più conosciuto per aver esposto in spazi immensi e aperti come la Valle dei Templi ad Agrigento o Piazza dei Miracoli a Pisa, costituisce una sfida importante per la nostra città. Sono sicuro che queste opere possano essere ulteriore occasione e motivo per portare visitatori a Ivrea in un periodo in cui si susseguono eventi di tutti i tipi”.
“Ho voluto fortemente questa mostra in occasione di Ivrea Capitale del Libro, scegliendo la Piazza Ottinetti quale scenario – ha dichiarato l’Avv. Costanza Casali, Assessore alla Cultura – poiché è il cuore della conoscenza di Ivrea, in quanto sede della Biblioteca e del Museo Civico ed è il luogo in cui sorgerà la nuova biblioteca intesa in chiave moderna. La cittadinanza eporediese e tutti coloro che faranno visita alla città in questi mesi potranno godere di uno splendido museo a cielo aperto, un palcoscenico metafisico ove le opere monumentali avranno il loro giusto corollario e la bellezza e l’armonia, tanto care al Maestro, contribuiranno non solo a rendere Ivrea ancora più attrattiva, ma anche ad accrescere la curiosità e l’amore per la cultura. Mi piace inoltre sottolineare il rapporto che legava Mitoraj a Giorgio Soavi, art director di Olivetti, di cui ci rimangono oggi alcune lettere e il volume “Il sapore di quelle bocche” un originale dialogo-riflessione tra Soavi e le sculture dell’artista, rimaste sole, immobili nello studio vuoto”.
“La scelta di Ivrea per questa mostra – sottolinea Luca Pizzi dell’Atelier Mitoraj – è motivata dal forte legate del Maestro Mitoraj con il mito e il mondo classico, che è alla base della letteratura. Riflettere su questo aspetto in quest’anno in cui Ivrea è Capitale italiana del libro è sicuramente importante, così come lo è porre in dialogo le arte e letteratura, due “mondi” della cultura strettamente legati tra loro”.
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