NEW YORK – È morto il 18 luglio 2022, a New York, all’età di 93 anni Claes Oldenburg, artista statunitense tra i maggiori esponenti della Pop Art, celebre per le sue sculture monumentali raffiguranti oggetti di uso comune.
La notizia, come scrive il New York Times, è stata confermata da una delle gallerie d’Arte con cui Oldenburg ha collaborato maggiormente, la Pace di New York.
Nato a Stoccolma il 28 gennaio 1929 da genitori svedesi, vive tra gli Stati Uniti e la Norvegia prima di trasferirsi a Chicago nel 1936.
Oldenburg studia letteratura e storia dell’Arte all’Università di Yale per tornare poi, negli anni Cinquanta, a Chicago dove completa la sua formazione studiando al celebre istituto artistico tedesco Bauhaus, con Paul Wieghardt, pittore allievo di Paul Klee.

Nel 1956 Oldenburg si trasferisce a New York e alla fine del decennio comincia a esporre i suoi primi lavori: disegni, collage e oggetti in cartapesta. Apre il suo studio The Store nel 1961, dove presenta oggetti di uso comune realizzati in gesso.
Comincia ad emergere intorno al 1962 e viene riconosciuto come esponente della Pop Art, partecipando, fra il 1961-62, con mostre personali allestite a New York dal gallerista Leo Castelli.
Inizia quindi a realizzare sculture monumentali basate sulla riproduzione di oggetti quotidiani che lo renderanno famoso alla fine degli anni Sessanta. “Sono per un’arte che tragga le sue forme direttamente dalla vita, che si intrecci e si espanda fino all’impossibile, e si ingrandisca, e sputi, e sgoccioli, dolce e stupida come la vita stessa”. Così spiega Oldenburg le sue scelte artistiche.
La prima delle sue sculture presentata in uno spazio pubblico è Lipstick (Ascending) on Caterpillar Tracks, un rossetto montato su una specie di cingolato. L’opera viene esposta nel 1969 al campus di Yale durante una protesta studentesca contro la guerra in Vietnam.
Nel 1971 incontra l’artista Coosje van Bruggen, che sposa nel 1977 e con la quale inizia anche una prolifica collaborazione, realizzando la maggior parte dei lavori di grandi dimensioni per spazi pubblici. Tra le opere realizzate ci sono le installazioni “Toppling Ladder with Spilling Paint” al Loyola Law School nel 1986, “Binoculars, Chiat/Day Builiding” a Venice nel 1991, entrambi con la partecipazione dell’architetto Frank O’Gehry.

Tra i lavori più recenti si ricordano: “Needle, Thread and Knot” (2000) in piazzale Cadorna a Milano; “Scultura per caso” (2006-07) al Castello di Rivoli; “The Sixties” (2012) al Museo Mumok di Vienna.
Tuttavia, dopo la morte della moglie, nel 2009, Oldenburg limita sempre più le sue uscite pubbliche.
Lo scorso anno la Pace Gallery ha presentato un lavoro realizzato dall’artista e dalla moglie dal titolo “Dropped Bouquet”, una scultura gigante d’alluminio raffigurante un mazzo di fiori colorati finiti per terra. Un’immagine dalle caratteristiche Pop ma permeata al tempo stesso di profonda malinconia.