ROMA – Sono 70 le opere donate dalla gallerista Lia Rumma allo Stato italiano, appartenenti alla sua collezione, che andranno ad arricchire il patrimonio del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli.
Si tratta di una selezione di opere di artisti italiani contemporanei, dagli anni Sessanta, con uno specifico focus sull’Arte Povera.
L’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza che si è tenuta giovedì 21 luglio 2022 nel Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli. Presenti, oltre alla collezionista e donante Lia Rumma, il Direttore generale dei Musei Massimo Osanna, il Direttore generale Creatività Contemporanea Onofrio Cutaia, il sindaco Gaetano Manfredi e il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger.


Il ministro della Cultura Dario Frascheschini, assente per la crisi istituzionale in atto, ha inviato un messaggio nel quale, ringraziando Lia Rumma per la donazione, ha dichiarato: “Oltre settanta opere di una trentina fra i maggiori artisti italiani del XX secolo, raccolte e selezionate nel corso di un’intera esistenza dedicata all’arte, entrano oggi a far parte del patrimonio dello Stato e della collezione di questo museo che, già ricco di una propria sezione di artisti contemporanei, diviene così una delle massime istituzioni museali del nostro paese nell’esporre arte italiana con continuità, dagli albori ai nostri giorni. In questo giorno importante, al quale con rammarico non posso partecipare, so che Lia ha al suo fianco tutto il mondo del contemporaneo italiano a festeggiare questo grande gesto di mecenatismo culturale di cui lo Stato italiano non può che ringraziare. Questa donazione è un grande gesto di generosità che ci auguriamo possa segnare la strada per molti altri. Il ministero della Cultura partecipa con convinzione a questa giornata di festa e investe risorse per dare nuova luce alla sede e al nuovo allestimento che ospiterà queste opere“.


“L’annuncio della donazione della Collezione Lia e Marcello Rumma – ha sottolineato il Direttore generale Musei, Massimo Osanna – è un segnale della volontà dei musei di aggiornarsi, di rinnovarsi e di porsi come luoghi di riferimento per la conoscenza e la promozione del patrimonio culturale in tutte le sue manifestazioni, siano esse espressione della più remota antichità o, come in questo caso, del sentire contemporaneo”.

“Ci sono vite che si costruiscono come avventure, come lotte, come destini. – Ha affermato Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte – Ci sono vite che sono fatte di passione e di sacrifici, vite consapevoli che non si vince senza intelligenza e visione. Tra questi eroici lottatori ci sono i collezionisti che hanno intuito l’arte del loro tempo, che hanno capito i profondi messaggi che l’arte introduce sempre nelle nostre vite e nel mondo che ci circonda. Sono questi collezionisti a scrivere la storia, per questo i musei, che sono la memoria della sensibilità e del genio umano, rappresentano la destinazione naturale delle loro raccolte. Con il dono della collezione a Capodimonte Lia e Marcello Rumma entrano nella storia, ma, ancor più, fanno entrare la storia a Capodimonte, una storia di cui sono stati testimoni e attori quando alla fine degli anni Sessanta con l’Arte Povera, l’arte italiana è entrata radicalmente nella contemporaneità”.
La raccolta esposta nella Palazzina dei Principi nel Real Bosco di Capodimonte
La collezione Lia Rumma verrà esposta nella Palazzina dei Principi che, con i suoi 4.000 mq circa, è l’edificio più prestigioso e centrale di tutto il complesso di Capodimonte, subito dopo la Reggia. La collezione si aggiunge alle altre eccezionali raccolte del Museo, come quella Farnese, che rendono il Museo di Capodimonte l’unico in Italia a conservare ed esporre l’arte dal XIII secolo a oggi.

La donazione comprende dipinti, sculture, fotografie e lavori su carta di circa trenta artisti italiani la cui ricerca ha avuto un riscontro internazionale, e copre un arco temporale che va dal 1965 agli anni Duemila. Un focus è dedicato all’Arte Povera – definizione coniata nel 1967 dal critico Germano Celant – e ad artisti la cui ricerca individuale si è sviluppata accanto ai movimenti radicali di quegli stessi anni. Non a caso, più volte sono arrivate proposte di acquisizione dall’estero, ma l’obiettivo di Lia Rumma è sempre stato quello di tenere viva la memoria e la storia di quegli straordinari anni dell’arte Italiana, lasciando la collezione in Italia.
Tra gli artisti in collezione: Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Carlo Alfano, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Dadamaino, Gino De Dominicis, Giuseppe Desiato, Luciano Fabro, Piero Gilardi, Giorgio Griffa, Paolo Icaro, Mimmo Jodice, Jannis Kounellis, Maria Lai, Carmine Limatola, Pietro Lista, Francesco Matarrese, Mario Merz, Marisa Merz, Aldo Mondino, Ugo Mulas, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Pino Pascali, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, Gianni Ruffi, Ettore Spalletti, Giulio Turcato, Gilberto Zorio.
Il progetto di distribuzione e allestimento museale, legato alla donazione Lia Rumma, è stato affidato affidato, su indicazione della donante, all’architetto Ippolito Pestellini e allo studio 2050+, uno studio di ricerca e architettura con sede a Milano, che lavora tra design, politica, tecnologia, ambiente e cultura visiva. La sua realizzazione godrà di finanziamento pari a 18 milioni di euro specificamente destinato all’allestimento della nuova sezione museale “Collezione di arte contemporanea italiana Lia e Marcello Rumma”.
L’ideazione e il progetto scientifico della collezione Lia e Marcello Rumma sono affidati allo storico dell’arte Gabriele Guercio, che da oltre 50 anni è al fianco di Lia Rumma nei suoi più importanti progetti espositivi.