LUCCA – Dal 27 luglio al 15 settembre 2022, gli spazi ottocenteschi, recentemente restaurati, della Fondazione Henraux di Querceta di Seravezza (LU) ospitano un doppio appuntamento espositivo: la mostra Collezione Henraux 1960-1970, a cura di Edoardo Bonaspetti, e le opere vincitrici della V edizione del Premio Internazionale di Scultura Henraux.
Gli anni tra il 1960-1970 di Henraux
Il decennio che va dal 1960 al 1970 rappresenta un periodo molto significativo per il percorso di Henraux che, sotto la guida di Erminio Cidonio, coglie l’opportunità di lavorare in sinergia con grandi artisti internazionali che arrivano in Versilia, tra questi Henry Moore, che proprio qui realizzò la monumentale opera astratta Reclining Figure, destinata alla sede dell’UNESCO a Parigi.
La mostra, presso gli spazi della Fondazione, è stata realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che conserva molte sculture della Collezione Henraux , acquistate nel 1973 dall’allora Banca Commerciale Italiana e in seguito confluite in quella che oggi è la raccolta d’arte moderna e contemporanea del Gruppo bancario.


Le Gallerie d’Italia ‒ sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano – espongono, infatti, sette delle sculture del nucleo Henraux di proprietà del Gruppo e hanno recentemente ospitato un progetto espositivo site-specific, realizzato tramite l’utilizzo di materiali naturali a basso impatto ambientale, che ha anticipato l’esposizione di Querceta di Seravezza. Il progetto è stato anche l’occasione per presentare anche l’importante e innovativo intervento di restauro cui sono state sottoposte tutte le opere tra 2021 e 2022.
Collezione Henraux 1960-1970 riunisce quindi, per la prima volta, a distanza di cinquant’anni, negli stessi spazi in cui furono realizzate, le sculture di Intesa Sanpaolo e le sculture tutt’ora appartenenti alla collezione Henraux, in un allestimento realizzato dallo Studio 2050+.


Nel secondo e suggestivo spazio della storica segheria, sono disposte, tra le altre e in ordine cronologico opere di Jean (Hans) Arp, Carmelo Cappello, Nino Cassani, Rosalda Gilardi Bernocco, Émile Gilioli, Joan Miró, Maria Papa Rostkowska, Alicia Penalba, Giò Pomodoro, Antoine Poncet, Branko Ružić, Giannetto Salotti, Pablo Serrano, François Stahly e Alina Szapocznikow.
Il Premio Internazionale di Scultura Henraux
Il Premio nasce nel 2012 per volere di Paolo Carli, in ricordo di Erminio Cidonio, allora affidato a Philippe Daverio, oggi sotto la direzione artistica di Edoardo Bonaspetti.
La Fondazione presenta i progetti vincitori di Nikita Gale, Lorenza Longhi e Himali Singh Soin, allestiti nello spazio dell’antica segheria e in dialogo con le sculture della Collezione Henraux.

Le opere e gli artisti sono stati scelti dalla giuria composta da Edoardo Bonaspetti, Vincenzo de Bellis, Letizia Ragaglia, Eike Schmidt e Roberta Tenconi, dopo aver esaminato le candidature presentate da ciascun membro del comitato di selezione costituito da Lorenzo Giusti, Fatima Hellberg, João Laia, Luca Lo Pinto, Lucia Pietroiusti, Yasmil Raymond e Zoé Whitley.
La giuria ha premiato i progetti che meglio rispondevano ai requisiti richiesti dal Premio. In particolare, i tre progetti vincitori si sono distinti per il significativo grado di sperimentazione artistica e tecnologica, e per la capacità di affrontare alcuni temi centrali della contemporaneità. Le artiste hanno esplorato con modalità differenti un campo di ricerca che spazia dalle urgenze ambientali alle dinamiche economiche e produttive, dalla riflessione sull’opera d’arte alla definizione di linguaggi scultorei originali.
Le opere realizzate
L’opera di Nikita Gale, MARMI, inverte l’idea tradizionale del marmo come metafora di solidità e permanenza. Dopo aver registrato i rumori dei processi di estrazione e lavorazione, l’artista ha realizzato una composizione sonora montata su musicassette, un supporto tecnologico ormai in disuso, prodotte con un materiale versatile e duttile come la polvere di marmo.


Il progetto di Lorenza Longhi, Business Card(s), ripensa le funzioni e i processi di lavorazione del marmo in stretta collaborazione con i reparti dell’azienda Henraux. Partendo dalle applicazioni nell’architettura e nell’interior design, l’artista sceglie di guardare al marmo non nelle sue qualità decorative, ma come materia grezza, impiegando elementi inutilizzati e testando combinazioni inattese.


La pluriennale ricerca sui ghiacci polari di Himali Singh Soin si concretizza in Too Much and Not Enough, progetto in due tempi che interessa gli antipodi artici. L’artista ha eseguito una riproduzione marmorea dell’isola Deception, ex stazione baleniera dell’arcipelago subantartico delle Shetland. Durante l’inaugurazione della mostra è prevista una cerimonia performativa ispirata ai mandala tibetani durante la quale Singh Soin ricreerà l’isola artica post-coloniale, Blomstrandhalvøya, o Ny-London, accompagnata dal percussionista e compositore David Soin Tappeser.

Le opere del Premio Internazionale di scultura e la mostra sulla Collezione saranno visitabili solo su appuntamento tramite richiesta indirizzata a henraux@henraux.it