LONDRA – Un progetto decisamente“incandescente”, dal titolo “The Currency”, quello proposto da Damien Hirst, tra i più quotati artisti britannici contemporanei, che a settembre 2022 darà fuoco a migliaia di suoi dipinti.
Dal 9 settembre saranno esposti alla Newport Street Gallery di Londra alcuni dei 10mila dipinti a olio su carta che Hirst ha creato dal 2016 e che ha poi collegato a Nft nel 2021.
Proprio a luglio dello scorso anno, l’artista ha cominciato a realizzare una collezione delle 10mila opere, accompagnate da altrettante opere d’arte digitali, i cui titoli sono stati generati attraverso un programma di elaborazione automatica, utilizzando alcuni dei testi delle canzoni preferite dell’artista.
I collezionisti hanno avuto un anno di tempo per acquistare uno dei 10mila Nft per 2mila dollari ciascuno, a cui corrisponde una copia originale fisica realizzata manualmente dall’artista. Hanno poi dovuto scegliere, entro il 27 luglio 2022, se tenere l’NFT o scambiarlo con il lavoro fisico.
I numeri sono risultati a favore degli Nft: 5.713 collezionisti hanno scelto il token, 4.219 hanno preferito le opere d’arte fisiche. 68 sono stati gli indecisi che non potranno in ogni caso cambiare il verdetto.
Le opere su carta “non selezionate” saranno bruciate in occasione della mostra alla Newport Street Gallery di Londra, anch’essa intitolata “The Currency”.
“Le opere d’arte verranno bruciate a un’ora specifica ogni giorno. I dettagli saranno divulgati per tempo” – si legge in una dichiarazione dell’artista.
La collezione NFT di Hirst è stata presentata da HENI. L’artista britannico ha deciso di proporre “The Currency” come suo ingresso nell’arte digitale con lo scopo di sfidare il suo pubblico “sul concetto di valore nell’arte, dal momento che costringe chi acquista a ragionare sulle diverse caratteristiche delle opere. Identiche nella sostanza, ma differenti per medium e presenza estetica”.