ROMA – Ha preso il via, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (24 e 25 settembre) il progetto Archeoguide-PSA, che integra supporti fisici e tecnologie sensoriali aumentate per consentire ai visitatori della Via Appia Antica con disabilità visive e uditive di usufruire di una guida immersiva ai monumenti dell’area.
Il progetto, promosso dall’associazione Italia Nostra, è stato avviato con la collaborazione di CoopCulture – società cooperativa che si occupa della tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano.
Il progetto è ora attivo presso il Mausoleo di Cecilia Metella, nel parco dell’Appia Antica e consiste di due pannelli di travertino su cui sono impressi a rilievo i simboli, gli emblemi e le rappresentazioni del monumento con descrizioni in Braille; due video in lingua dei segni, realizzati dall’Istituto Statale per Sordi; e musiche composte specificatamente per gli ascolti audio riadattati per un pubblico di non vedenti dal Centro Regionale di servizi alla persona disabile visiva S. Alessio – Margherita di Savoia. I contenuti sono accessibili tramite QR Code e fruibili sull’app Itinerappia, realizzata da CoopCulture, che consente l’organizzazione di itinerari personalizzati verso gli oltre 130 monumenti del parco archeologico dell’Appia Antica.
Che cosa sono le Archeoguide in realtà sensoriale aumentata?
L’immaginazione di un linguaggio di segni tattili e audiovisivi richiamati attraverso l’interazione con un’app, rivolto al futuro, comprensibili da un extraterrestre, virtualmente chiunque non ne abbia altra percezione visitando l’Appia Antica, e che abbiano impresse nei materiali permanenza, durata, portabilità e bellezza. Si adattino, cioè, alla natura che i monumenti archeologici del sito per primo innovato dalla loro tecnica artigianale, hanno preservato con la propria storia, rispondendo alla necessità di contatto con l’opera d’arte, anche laddove le emozioni che suscita siano per il visitatore occasionale limitate sensorialmente e linguisticamente.
In questa esperienza prototipale le Archeoguide incidono a rilievo su pannelli di travertino i simboli, gli emblemi e le rappresentazioni della Tomba di Cecilia Metella, avvicinando la sua immagine iconica ad un’emozione immersiva, ma soprattutto includente, che non dissuada anche la percezione olfattiva del paesaggio. Attraverso i valori tattili, uditivi, grafici e in linguaggio Braille che vi sono impressi, i pannelli consentono la percezione del monumento non solo alle persone sorde e cieche, ma anche a chiunque non conosca le lingue in cui le tavole sono scritte o la LIS, ma si addentri casualmente nella sua storia perfino da satellite. Sono tavole eloquenti predisposte per viaggiare nel tempo della memoria anche quando il monumento vi sia remoto, come la mappa di un tesoro nascosto.