MESTRE – Il Centro Culturale Candiani di Mestre ospita, dal 30 settembre 2022 al 21 febbraio 2023, la mostra Kandinsky e le Avanguardie. Punto, linea e superficie, un progetto originale di MUVE, Fondazione Musei Civici Veneziani, a cura di Elisabetta Barisoni.
La mostra, che propone una selezione di capolavori dalle Collezioni del MUVE, da Kandinsky a Klee, da Mirò a Tanguy, fino a Emilio Vedova, Mirko Basaldella, Eduardo Chillida e tanti altri ancora, dà anche il via a una nuova fase del Centro Candiani che si conferma, comunque, come evidenziato dal Sindaco Luigi Brugnaro “luogo dove arte e pittura sono di casa riuscendo a fidelizzare un sempre maggior numero di visitatori”.


“Questa esposizione è costruita con i capolavori delle collezioni della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, uno dei nostri undici straordinari Musei”– sottolinea Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia – “per raccontare l’affascinante viaggio dell’arte astratta dalla sua nascita al nostro contemporaneo. Molte di queste opere sono state acquistate dal Comune di Venezia in diverse edizioni della Biennale, altre sono state donate alla Galleria dagli stessi artisti premiati, a testimonianza di una lunga storia di stima e gratitudine che lega i Musei alla città e alle sue Istituzioni culturali, ai collezionisti, ai mecenati e agli artisti. Ca’ Pesaro è custode dell’arte del proprio tempo e qui naturale protagonista di un’importante azione culturale”.

Elisabetta Barisoni, che delle Galleria di Cà Pesaro è la Responsabile, spiega: “Dopo la prima parte dedicata alla Nascita dell’astrazione la mostra presenta, sempre attraverso i capolavori di Ca’ Pesaro, Le avanguardie tra astrazione e Surrealismo. Sulla linea tracciata da Klee e Kandinsky, durante gli anni Venti si inseriscono le sperimentazioni del Surrealismo di Joan Miró, Yves Tanguy, Victor Brauner e Antoni Tàpies, la scultura astratta di Jean Arp, le analogie cosmiche di Enrico Prampolini e le forme musicali di Luigi Veronesi.”

“La terza parte della mostra – continua a raccontare Barisoni – esplora la persistenza dell’Astrazione nel secondo dopoguerra. Negli anni Quaranta la lezione di Kandinsky si declina nel mondo inglese con l’esperienza di Ben Nicholson, nelle esperienze internazionali dell’Espressionismo astratto e in Italia del Fronte Nuovo delle Arti e dell’Astrattismo segnico. Da Emilio Vedova a Mario Deluigi, da Giuseppe Santomaso a Tancredi, da Roberto Matta a Karel Appel fino a Mark Tobey, le forme dell’astrazione nella seconda parte del ‘900 si collocano a metà tra informale, suggestione lirica e gestuale. La mostra si chiude con una preziosa selezione di scultura, La scultura verso il minimalismo, che completa il percorso con capolavori di Mirko Basaldella, Eduardo Chillida, Luciano Minguzzi e Bruno De Toffoli, a testimoniare la persistenza del dialogo tra astrazione e biomorfismo verso gli anni Cinquanta”. “
Infine la ripresa di un’astrazione radicale, quasi ascetica, – conclude – si fa strada con le esperienze minimali di Richard Nonas e di Julia Mangold, che introducono il visitatore nel pensiero degli anni Settanta, alla ripresa di una nuova vita dell’arte e delle forme astratte”.
Vademecum
KANDINSKY E LE AVANGUARDIE
Punto, linea e superficie
Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani
30 settembre 2022 – 21 febbraio 2023