FIRENZE – Con il titolo Beyond the David, il direttore Cecilie Hollber ha presentato, lunedì 10 ottobre, la nuova Galleria dell’Accademia, sottolineando che il museo non è solo scrigno della scultura michelangiolesca, amata in tutto il mondo, ma è testimone di importanti collezioni legate all’arte fiorentina che oggi, finalmente, emergono rubando la scena persino al David.

Con la riapertura al pubblico della Gipsoteca, dopo due anni e mezzo di lavori, si concludono quindi i lavori che hanno portato al rinnovamento del museo fiorentino.
“La Gipsoteca è l’ultimo preziosissimo tassello del processo di rinnovamento della Galleria dell’Accademia di Firenze” – spiega Cecilie Hollberg. “Traghettare dall’800 nel XXI secolo un’inedita e moderna Galleria” è stato lo scopo dei grandi cantieri. “Un’impresa enorme – sottolinea – che siamo riusciti a portare a termine grazie al sentito e costante impegno del nostro piccolissimo staff e di tutti coloro che ci hanno sostenuto. Nonostante le tante battute d’arresto, dovute alla sospensione dell’autonomia, alla crisi pandemica, alle varie criticità della struttura incontrate in corso d’opera, siamo riusciti a fare il miracolo. L’allestimento della Gipsoteca è stato riordinato e ammodernato nel pieno rispetto di quello storico, e ringrazio l’amico Carlo Sisi per i preziosi consigli. I gessi, restaurati e ripuliti, sono esaltati dal leggero azzurro polvere delle pareti, tanto da sembrare vivi, con le loro vite, i loro racconti. Il risultato è magnifico! Siamo orgogliosi e felici di poterlo condividere da ora con tutti.”
“La riapertura della Gipsoteca è un passo importante del percorso intrapreso sin dal 2016 per portare nel ventunesimo secolo la Galleria dell’Accademia di Firenze, uno dei più importanti e visitati musei statali italiani” – dichiara il Ministro della Cultura Dario Franceschini. – “I lavori, riguardanti l’intero edificio, hanno permesso significative innovazioni negli impianti, rendendo moderno, senza snaturarlo, un museo concepito nella seconda metà dell’Ottocento. Tutto ciò è stato reso possibile dalla passione, dalla dedizione e dalla professionalità con cui il direttore Hollberg e tutto il personale della Galleria ha operato sin dalla costituzione del museo autonomo nel 2015, tra mille difficoltà e interruzioni dovute alla pandemia. Auguro, pertanto, ogni successo a questa giornata di festa per la Galleria dell’Accademia e rivolgo i miei più sinceri complimenti a tutti coloro che hanno lavorato per ottenere questo importante risultato.”
“Quella della Gipsoteca della Galleria dell’Accademia – sottolinea Carlo Sisi, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze – è una restituzione esemplare, che nel rispettare il precedente allestimento ideato da Sandra Pinto negli anni Settanta del Novecento si configura come un vero e proprio atto critico, un’operazione museale che conserva un episodio cruciale della museografia nazionale rinnovandone con intelligenza metodologica la struttura compositiva e la grazia dei dettagli. Il nuovo colore scelto per le pareti consente infatti di recuperare la corretta lettura delle opere, esposte ora nella loro completezza, e la rimozione degli obsoleti condizionatori permette di ammirare la sequenza delle opere senza disturbanti interruzioni, ma con la continuità ‘poetica’ che può finalmente attrarre il visitatore in quella che nell’Ottocento si chiamava l’avventura nell’atelier”.

La Gipsoteca
Ospitata nel monumentale salone dell’Ottocento, già sede della corsia delle donne dell’antico ospedale di San Matteo, poi incorporato nell’Accademia di Belle Arti, la Gipsoteca raccoglie la collezione dei gessi, oltre 400, tra busti, bassorilievi, sculture monumentali, modelli originali in gran parte di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori italiani dell’800. La collezione fu acquisita dallo Stato italiano dopo la morte dell’artista e trasferita in questa sede in seguito all’alluvione del’66. Un luogo di grande fascino che ricrea idealmente lo studio di Bartolini, arricchito da una raccolta di dipinti di maestri ottocenteschi che hanno studiato o insegnato all’Accademia di Belle Arti.
Gli interventi di ordine statico-strutturale
Gli interventi hanno interessato l’impianto di climatizzazione, l’illuminazione e l’impianto elettrico. Per motivi statici e di stabilità climatica sono state chiuse varie finestre, consentendo al nuovo allestimento, con le pareti tinteggiate di color “gipsoteca”, azzurro polvere, di recuperare un ampio spazio espositivo, arricchendo la Gipsoteca anche di quei modelli in gesso che erano sinora conservati negli uffici della Galleria. Le mensole, rinnovate ed ampliate, accolgono i busti-ritratto , che per la prima volta hanno potuto essere messi in sicurezza grazie ad un sistema d’ancoraggio sicuro e non invasivo. I fragili modelli in gesso, nel corso dei lavori di ristrutturazione, sono stati sottoposti ad un attento intervento di revisione conservativa e di spolveratura. Tutte le opere sono state soggette ad un’accurata campagna fotografica.
I grandi cantieri iniziati nel 2016
La Galleria dell’Accademia di Firenze ha cambiato completamente volto, mostrando una nuova forte identità.
Dalla sala del Colosso, che apre il percorso espositivo con il suo blu Accademia, caratterizzata, al centro, dall’imponente Ratto delle Sabine, capolavoro del Giambologna, intorno al quale ruota la preziosa collezione della pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento, all’inedita sala dedicata al Quattrocento, in cui trovano una perfetta collocazione capolavori come il cosiddetto Cassone Adimari dello Scheggia o la Tebaide di Paolo Uccello, finalmente leggibili in tutti i loro meravigliosi dettagli. Dalla Galleria dei Prigioni alla Tribuna del David, fulcro del museo, con la maggiore raccolta di opere michelangiolesche che la nuova illuminazione esalta, rendendo visibile ogni particolare, ogni segno del “non finito”. Opere che si confrontano con le grandi pale d’altare del XVI e il primo XVII secolo, che testimoniano l’influenza di Michelangelo sui suoi conterranei nella ricerca della nuova spiritualità della Controriforma. E infine le sale del Duecento e Trecento, dove i fondi oro risplendono di una luminosità mai percepita prima sulle pareti tinteggiate di un verde “Giotto”.
Vademecum
Galleria dell’Accademia di Firenze
Via Ricasoli, 58-60 – Firenze
Tel. 055 0987100 – Fax 055 0987137
www.galleriaaccademiafirenze.it
IG @galleriaaccademiafirenze FB @galleriadellaaccademia