VENEZIA – Palazzo Grimani a Venezia ospita la mostra “Inge Morath Fotografare da Venezia in poi”, a cura di Kurt Kaidl e Brigitte Blüml, con Valeria Finocchi, direttrice del Museo, che celebra la figura della fotografa Inge Morath (Graz 1923 – New York 2022), presentando una sezione inedita per l’Italia dedicata alla città lagunare, dove la sua carriera ebbe avvio.
E’ stato l’amore a condurre nel novembre del 1951 Inge Morath e Lionel Burch, neo sposi, a Venezia
Agli inizi degli anni ’50, la Morath lavorava in Magnum come collaboratrice redazionale, occupandosi della realizzazione delle didascalie che accompagnavano le immagini dei suoi colleghi fotografi, del calibro di Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e Robert Capa.
Inge Morath e Lionel Burch, neo sposi, arrivano a Venezia nel novembre del 1951. La luce di Venezia sotto la pioggia strega la Morath, tanto da indurla a chiamare Robert Capa, responsabile della Magnum, e chiederle di inviare un fotografo in grado di catturare la magia della città.
Capa le risponde che un fotografo di Magnum a Venezia c’é già: è lei con la macchina fotografica. Non resta quindi che comprare un rullino, caricarla e iniziare a fotografare.

L’incarico dalla rivista L’Oeil
Quattro anni dopo il primo soggiorno a Venezia, arriva per la Morath l’incarico dalla rivista L’Oeil. La fotografa avverte l’urgenza di esplorare la città.
“Per ore andai in giro senza meta, solo a guardare, ossessionata dalla pura gioia di vedere e scoprire un luogo. Ovviamente avevo divorato libri su Venezia, sulla pittura e su quello che avrei dovuto fare. Il mio cervello ne era pieno… “. “Il mio divertimento maggiore era quello di sedermi alla Scuola degli Schiavoni ed immergermi nelle opere di Carpaccio, quasi sempre da sola. O passare il tempo in compagnia del Tiepolo, era la fine del mondo. La sera i miei piedi erano stanchi e anche nel sonno mi trovavo ancora a camminare su innumerevoli ponti, le onde dei canali come pietrificate . Fotografare era diventata per me una necessità e non volevo assolutamente più farne a meno”.
La mostra a Palazzo Grimani
L’esposizione, aperta dal 18 gennaio al 4 giugno 2023, che cade in concomitanza dei cento anni della nascita di Inge Morath (Graz 1923), presenta una selezione di circa 200 fotografie con un focus specifico e inedito su Venezia e il supporto di documentazione inedita. Molte di queste fotografie veneziane, circa un’ottantina, non sono mai state esposte prima in Italia.
Dal Cimitero all’Isola di San Michele, Burano, Murano, Torcello, alle le processioni, il Redentore, fino ai gatti, i panni stesi e la gente comune.
“Le fotografie di Inge Morath, prima di ogni cosa, sono la testimonianza di un rapporto, di una passione, di una necessità consolidatasi, progressivamente, con la macchina fotografica”.
Marco Minuz di Suazes, coorganizzatore del progetto espositivo
La mostra presenta anche una selezione dei suoi principali reportage fotografici dedicati a Spagna, Iran, Francia, Inghilterra-Irlanda, Stati Uniti d’America, Cina e Russia. E poi ancora una sezione dedicata ai ritratti, molto importanti nella sua ultima parte di carriera.


Il Museo volge lo sguardo alla fotografia
Come dichiara Daniele Ferrara, direttore regionale Musei Veneto, che promuove la mostra: “Prosegue il rapporto del Museo di Palazzo Grimani, Istituto statale della Direzione regionale musei Veneto – Ministero della Cultura, con espressioni alte della creatività contemporanea.
Il concetto è quello di un museo laboratorio, che eredita quella funzione di crogiuolo di esperienze artistiche svolta dal Palazzo tra il Cinque e il Settecento. Successivamente ad ‘Archinto’, mostra site specific del maestro tedesco Georg Baselitz, con opere dialoganti con lo spazio del Palazzo e la sua collezione, il museo ha accolto l’esposizione di importanti artisti italiani del fumetto, ‘Dopo la fine. Architetture narrative e nuove umanità’.
Ora il Museo volge lo sguardo alla fotografia ed è scelta che scaturisce anche dall’impegno congiunto della Direzione Musei Veneto e dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione per lo studio, la tutela e la valorizzazione del patrimonio fotografico”.
Vademecum
Ramo Grimani,
Castello 4858
30122 Venezia
Tel. 041.241.1507
Orari:
martedì-domenica dalle 10.00 alle 19.00; ultimo ingresso ore 18.30.
lunedì chiuso