FIRENZE – In occasione della Giornata della Memoria 2023, apre Firenze nelle sale di Palazzo Strozzi Sacrati, in Piazza del Duomo, sede della presidenza della Giunta Regionale della Toscana, la mostra Sauro Cavallini. L’opera di un internato, visitabile fino al 28 Febbraio 2023.
L’incubo della prigionia
Sauro Cavallini (La Spezia, 4 marzo 1927 – Fiesole, 27 luglio 2016) conobbe l’orrore dei campi di internamento durante la Seconda Guerra Mondiale: nel settembre del 1943 all’età di 16 anni, infatti, fu arrestato dalla polizia fascista e recluso nel campo di Gradaro a Mantova, dove rimase per circa un anno.
I mesi di prigionia segnarono profondamente la vita di Cavallini e quando iniziò a praticare la scultura, gli incubi della prigionia presero forma e si tradussero nelle sue prime opere d’arte che non avrebbe più ripetuto negli oltre 50 anni successivi.


Oggi quelle opere assumono un valore di testimonianza di un passato particolarmente doloroso e 16 di quei lavori, realizzati tra il 1961 e il 1963 in ferro e in ottone, vengono esposti per la prima volta a Firenze
“Sono sculture che testimoniano l’orrore vissuto da Sauro Cavallini a Gradaro” – ha sottolineato il presidente della Regione Eugenio Giani. – “Le abbiamo volute esporre in una mostra che non a caso si inaugura alla vigilia del Giorno della Memoria, come messaggio iconico segnato dalla forza espressiva dell’arte, di qualcosa che non deve più ripetersi. Quasi taglienti, come le definì lui, le sculture parlano di guerra e del male che essa produce, un tema quanto mai attuale oggi. È con questo messaggio che vogliamo accompagnare la riflessione di tutti i visitatori che dal Giorno della Memoria e per un mese intero vorranno venire ad ammirare i lavori di questo sorprendente artista”.


La mostra
Ideata dal Centro Studi Cavallini e curata dal direttore Maria Anna Di Pede, l’esposizione presenta un corpus di opere realizzate durante i primi anni ‘60 con la tecnica della “goccia su goccia” ovvero sciogliendo scarti metallici mediante fiaccola ossidrica fino a creare l’opera, e sono dedicate unicamente alla figura umana dove l’angoscia, la sofferenza, il grido di aiuto, sono leggibili in modo inequivocabile.
Cavallini si servì di quelle creazioni per metabolizzare e trasferire nella materia tridimensionale un dolore che non avrebbe mai avuto modo di esprimere diversamente.
Nell’allestimento le sculture sono affiancate da pannelli che, attraverso fotografie e documenti storici, illustrano i crimini nazifascisti commessi contro chi cercava di resistere e la popolazione civile, durante uno dei periodi più dolorosi della storia d’Italia.


Le operein mostra fanno parte della collezione permanente custodita nella Casa Museo Sauro Cavallini di Fiesole, dove ha sede l’omonimo Centro Studi inaugurato nel 2017 e presieduto dai figli dell’artista Aine e Teo Cavallini.
Vademecum
In occasione della Giornata della Memoria 2023
Sauro Cavallini. L’opera di un internato
A cura di Maria Anna Di Pede
Dal 26.01.2023 al 28.02.2023
Giunta Regionale della Toscana, Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati,
Piazza del Duomo, 10, Firenze
Orari: LU-VE ore 10-12.30 e 14-16.30; SA 10-12.30
Ingresso libero
Tel. +39 335 7877373