Un progetto artistico – scientifico con circa un centinaio di opere: una sorta di “sindoni” d’autore, dove l’ambiente anfibio e la natura terracquea si raccontano in modo sorprendente
VENEZIA – “Ăquae Naturografie. Roberto Ghezzi solo exhibition”, a cura di START Cultura, è la mostra inaugurata al Fondaco dei Tedeschi a Venezia, aperta al pubblico fino al prossimo 1^ maggio 2023.
L’esposizione è il risultato di una ricognizione che l’artista contemporaneo Roberto Ghezzi ha intrapreso, ormai da qualche anno, lungo l’arco costiero dell’alto Adriatico.
Dopo il litorale del Friuli Venezia Giulia, le coste di Slovenia e Croazia, il progetto è approdato nella Laguna di Venezia con la realizzazione delle opere protagoniste della mostra.

Autoritratti di Laguna
Le opere possono definirsi dei veri e propri autoritratti di Laguna, in cui artista e natura disegnano insieme affascinanti campiture materiche, vedute astratte e contemporanee. Come spiega lo stesso Ghezzi: “le opere non rappresentano il paesaggio, sono il paesaggio”.
Le naturografie (neologismo creato dallo stesso artista) nascono con la scelta da parte di Ghezzi del luogo dell’installazione e della tipologia di tessuto da utilizzare, che viene lasciato parzialmente immerso nell’acqua.
La luce, il vento e la pioggia, le piante e gli organismi che vivono in quelle acque agiscono sulle tele, dando vita a paesaggi vivi e sempre diversi.

«L’esposizione, raggruppa una serie di grandi tele che si sono generate dopo oltre sei mesi di immersione nei luoghi della laguna veneta individuati per il progetto – ha spiegato Ghezzi. – Sono state montate negli spazi del Fondaco come fossero delle sindoni, delle “pelli” di laguna, issate con delle catene che, a loro volta, erano rimaste a lungo immerse nelle acque. La laguna ha fortemente agito sui tessuti di queste tele: le ha martoriate, scavate, mangiate».
«Sono sindoni che portano le tracce, le ferite, che raccontano i momenti belli e brutti che attraversano un ambiente incredibile quale quello della laguna. – continua ancora Ghezzi. – Abbiamo deciso di esporle innalzandole con catene e ganci in maniera molto rude, senza alcun tipo di edulcorazione che ne possa addolcirne le forme o la presentazione».

In contrasto con queste, alle pareti trova spazio una costellazione di opere più piccole. «Minuscoli ritagli sempre provenienti dagli stessi luoghi ma questa volta incorniciati con dei passpartout chiari che possano farli risaltare sul cielo scuro di ottone nel quale sono adagiati, quasi contrapponendosi alla drammaticità delle tele. Diventano, così, degli sguardi verso l’esterno, verso un futuro. Tanti spicchi di laguna, tante finestre, tante stelle che ci fanno rilassare lo sguardo e immaginare un futuro migliore, sia per quello che riguarda la laguna, ma, più in generale, per quello che riguarda il rapporto tra l’uomo e la natura» – conclude l’artista.

Un progetto artistico dai risvolti scientifici
Le naturografie sono anche inconsapevoli matrici di raccolta che fotografano l’ecosistema in cui vengono immerse. Un prezioso strumento di mappatura e monitoraggio del territorio e della sua biodiversità.
Il progetto pensato per Venezia nasce dalla volontà di indagare la Laguna in tutti i suoi aspetti, e intervenire sia nelle aree maggiormente urbanizzate come l’Arsenale, sia in aree più naturali come le Oasi WWF Valle Averto o in aree rinaturalizzate, come le barene a sud di Venezia. Sono stati coinvolti diversi partner, come WWF, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale di Venezia e soprattutto CNR ISMAR e IOM.

L’artista ha consegnato ai ricercatori del CNR ISMAR e IOM dei campioni delle tele al momento del prelievo, affinché questi potessero studiarne le caratteristiche naturalistiche.
L’azione artistica unita al focus scientifico invita a riflessioni su tematiche estremamente attuali, quali la sostenibilità ambientale, la crisi climatica, il ruolo centrale della scienza nella preservazione e conservazione dell’ambiente, l’etica nella produzione e nei consumi.
“Ăquae Naturografie. Roberto Ghezzi solo exhibition”
Fondaco dei Tedeschi
Calle del Fontego dei Tedeschi, Ponte di Rialto, Venezia
visitabile ogni giorno negli orari di apertura del Fondaco
Tutte le informazioni su www.startcultura.it