ROMA – Ecco alcuni appuntamenti da non perdere in questi giorni in Tv. Si va dall’archeologia fino all’arte contemporanea.
Il primo appuntamento è mercoledì 8 febbraio, alle 20.20, su Rai 3 con “Caro Marziano”. Pif intervisterà l’egittologo di fama internazionale e direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco.
Un’occasione per scoprire uno dei musei più misteriosi e importanti d’Italia. Nel deserto appena fuori dal Cairo, a Giza, più di 4500 anni fa vennero costruite le piramidi più famose d’Egitto. Ma come fecero gli antichi egizi a realizzare delle opere così mastodontiche? Quali sono i tratti caratterizzanti di una delle civiltà più antiche del nostro pianeta? A queste domande risponderà il direttore Greco.
Firenze, città dei musei
Sempre mercoledì 8 febbraio, ma alle ore 19.25 su Rai 5, lo storico dell’arte Antonio Paolucci ci condurrà tra i musei di Firenze, per la serie “Museo Italia”.
Si parte da piazza della Signoria. Con la copia del David di Michelangelo, simbolo della libertà fiorentina e del buongoverno, la Loggia dell’Orcagna o dei Lanzi, la piazza, ricca di sculture in marmo e bronzo sia di epoca rinascimentale che dell’antichità classica, anticipa l’incontro coi tesori degli Uffizi.
Il palazzo degli Uffizi, il cui nome indicava appunto gli uffici del potere burocratico che accoglieva, fu realizzato per volere dei Medici in pochi anni dal Vasari che, come ricorda il professor Paolucci, scriveva di averlo costruito “sopra il fiume e quasi in aria“.
Nelle sale degli Uffizi ogni opera è un capolavoro che testimonia un momento specifico nella storia dell’arte, una tecnica, un modo di concepire il mondo.

Dal “Polittico di Badia” di Giotto all’Annunciazione di Simone Martini, dall’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano alla “Madonna col bambino e S. Anna” di Masaccio e Masolino, a Paolo Uccello e la Battaglia di San Romano vediamo prender forma, nelle sue esemplificazioni più alte, l’arte umanistica. Nella sala di Botticelli, il professor Paolucci spiega come nel confronto tra le opere del pittore fiorentino con il Trittico Portinari di Hugo van der Goes si possano capire i due Rinascimenti d’Europa: il naturalismo fiammingo e la visione prospettica, il classicismo italiano.
E ancora capolavori del Cinquecento dal Tondo Doni di Michelangelo a Raffaello, pittore della bellezza italiana, avanti nella storia della pittura italiana fino alla drammaticità dello sguardo ipnotico della Medusa di Caravaggio.
Nel segno del rapporto tra architettura e paesaggio il professor Paolucci conduce nel Corridoio Vasariano, la straordinaria strada aerea coperta di quasi 1 chilometro che collega gli Uffizi a Palazzo Pitti: il percorso privato dei Medici per raggiungere la reggia passando sopra l’Arno, sopra Ponte Vecchio come se “cavalcassero la città”.
Su Sky Arte con Yuri Ancarani protagonista di “The Square”
La settima puntata di The Square su Sky Arte, in onda giovedì 9 febbraio, inizia con il racconto di due allestimenti che è possibile vedere alla Fondazione ICA Milano. Si tratta della mostra di Riccardo Benassi, Morestalgia, e di quella di Chemutai Ng’ok, dal titolo An impression that may possibly last forever, e a parlarne sono il direttore e fondatore di ICA, Alberto Salvadori, e la curatrice Chiara Nuzzi.

In studio Nicolas Ballario accoglie il primo ospite di puntata, l’artista visivo e regista Yuri Ancarani. Il racconto della realizzazione del suo film, Atlantide (2021), diventa occasione per parlare della mostra allestita al MAMbo di Bologna, un allestimento che sviluppa le forme narrative del film attraverso video e altri contenuti inediti.
A seguire, è il momento de La Cura Ludovico, la rubrica affidata a Ludovico Pratesi che mira a risvegliare lo sguardo distratto degli spettatori per far cogliere ogni dettaglio e significato di un’opera d’arte.
Ci spostiamo al MA*GA di Gallarate dove è allestita la mostra di uno degli artisti più influenti del XX secolo, Andy Warhol. Serial Identity. La direttrice Emma Zanella, insieme alla curatrice del Museo MA*GA, Vittoria Broggini, raccontano di questo allestimento che attraverso le 200 opere esposte permette di cogliere la complessità e la continua evoluzione dell’identità dell’artista.
Il secondo ospite in studio è Francesco Arcuri, musicista e polistrumentista che utilizza sia strumenti classici che altri meno convenzionali, spaziando dal sound design all’elettronica e all’analogico, attraverso l’utilizzo di oggetti e apparecchi sonori.