MILANO – Apre al MUDEC, Museo delle Culture di Milano, la mostra “Rainbow. Colori e meraviglie tra miti, arti e scienza”, parte integrante del progetto interdisciplinare“Rainbow”, un’esposizione su più sedi a cura del Museo delle Culture, Arte Pubblica, Museo di Storia Naturale e Planetario.
Tema centrale della mostra, come suggerisce il titolo, è l ’arcobaleno, fenomeno naturale ma anche simbolo archetipico, i cui mille significati sono stati indagati nei secoli dal genere umano.
L’esposizione, a cura di Katya Inozemtseva, con la collaborazione dei conservatori di Mudec, Arte Pubblica, Museo di Storia Naturale e Planetario, si sviluppa negli spazi al primo piano del Mudec.

La mostra
Il progetto si ispira alla storica mostra The Rainbow Show, allestita nel 1975 al De Young Museum di San Francisco. L’esposizione californiana era nata dal pensiero dell’attivista afroamericana Angela Davis e in particolare dal concetto di Rainbow Nation, quale ideale di integrazione razziale.
Ad aprire l’esposizione milanese è l’installazione immersiva Arcobaleno di Laura Grisi del 1968, che accoglie il visitatore nelle Sale Focus, avvolgendo chi entra nella luce di uno spettro artificiale.

La successiva sezione“scienza e natura ” pone al centro gli elementi prismatici, che ritroviamo sia tra gli strumenti ottici antichi del XIX secolo sia nell’imponente opera Tropo (2022) dell’artista contemporanea Amalia del Ponte, prodotta ad hoc per questa mostra.
Ad introdurre il visitatore alla sezione “miti e leggende”, attraverso la tradizione giudaico-cristiana, dove l’arcobaleno è segno dell’alleanza con Dio, è il Sacrificio di Noè dopo il diluvio di Sinibaldo Scorza, proveniente dai Musei Civici di Genova.

Completamente differente è la raffigurazione dell’arcobaleno nel Codex Florentinus del 1577 (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana), del frate francescano Bernardino da Sahagun, opera enciclopedica sulla cultura indigena americana.
Si arriva poi alle terre dell’Asia, Australia e Sud America con i reperti legati al tema globale del serpente arcobaleno, mentre i colori dell’iride tingono la rete funebre di cultura nasca del Perù (dalle collezioni del Mudec) e ricorrono nell’opera di Miroslaw Balka.
L’arte del Novecento indaga l’origine del colore e degli elementi fenomenici attraverso la creazione di un equilibrio compositivo e formale a partire dalle opere di artisti modernisti storici e contemporanei: troviamo le opere di Giacomo Balla (in mostra Compenetrazione iridescente n. 7, del 1912), Joseph Albers, Frank Stella e Shusaku Arakawa in dialogo con un volume ottocentesco di Michel Lévy (dalla Biblioteca del Museo di Storia Naturale).

La magia dell’arcobaleno, inteso dunque non come fenomeno naturale ma come spazio immaginario, viene evocata attraverso le foto delle performance della pioniera del femminismo in arte Judy Chicago, dal video di Diana Thater (Surface Effect, 1997) e dal modello originale dello Spectral Passage, il gigantesco arcobaleno percorribile che l’artista lituana Aleksandra Kasuba realizzò nel 1975 per il Rainbow Show al De Young Museum.
Per finire, un focus sul mondo animale grazie alla collaborazione dei conservatori della sezione di Zoologia del Museo di Storia Naturale, con esemplari preparati dal tassidermista Ermano Bianchi: partendo dai toni sgargianti delle livree che consentono spesso adattamento all’ambiente e conservazione della specie, questa sezione ipotizza la percezione animale dei colori del mondo.

L’esperienza in vr è accompagnata dall’opera video Spiders of Paradise (2018) dell’artista colombiana australiana Maria Fernanda Cardoso, quasi a creare un ponte tattile tra il mondo fisico, naturale e immaginario.
Dal 23 febbraio, la mostra si amplia raggiungendo il Museo di Storia Naturale, con nuovi contenuti e approfondimenti e un percorso inedito tra le sue sale.
Gli appuntamenti
Attraverso mostre diffuse ed eventi serali Rainbow propone alla città di Milano un semestre all’insegna del colore, e delle sue mille sfaccettature di significato.
In particolare, dal mese di febbraio, il Planetario proporrà quattro eventi serali all’insegna della luce, a cura del conservatore Fabio Peri, per introdurre una nuova prospettiva da cui osservare l’universo.

Il primo appuntamento, previsto per martedì 21 febbraio ore 21:00 – condurrà alla scoperta del vero tesoro dell’arcobaleno;
il secondo, in marzo – in occasione di MuseoCity – esplorerà i colori dell’Universo che l’occhio umano non è in grado di percepire;
gli ultimi appuntamenti, a maggio e giugno, saranno dedicati agli affascinanti segreti della luce e al funzionamento della stella più importante e fondamentale per la nostra vita sulla Terra, il Sole.
Ad aprile 2023 inaugura all’ Ufficio Arte Pubblica I Trenta di Flavio Favelli (Firenze, 1967), in collaborazione con Base e con la curatela di Alice Cosmai.
L’opera rielabora trenta passaporti di diversi paesi del mondo, riprodotti in una gamma di colori che richiama il gradiente dell’arcobaleno. Nel progetto l’interesse di Favelli per alcuni elementi grafici analogici (francobolli, banconote e, appunto, passaporti, oggi sempre più sostituiti da supporti elettronici) si intreccia con il tema politico della cittadinanza e dell’incrocio di popoli e culture.
Vademecum
Dal 17 febbraio al 2 luglio 2023
INGRESSO
Ingresso gratuito senza prenotazione.
ORARI MOSTRA
Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30
Giovedì – sabato 9.30 – 22.30
La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso)
APERTURE STRAORDINARIE
Domenica 9 aprile 2023 (Pasqua) 09:30 – 19:30
Lunedì 10 aprile 2023 (Lunedì dell’Angelo) 09:30 – 19:30
Martedì 25 aprile 2023 (Anniversario della Liberazione) ore 09:30 – 19:30
Lunedì 1 maggio 2023 (Festa del Lavoro) ore 09:30 – 19:30
Venerdì 2 giugno 2023 (Festa nazionale della Repubblica) 09:30 – 19:30
Tutte le informazioni e gli aggiornamenti dell’evento diffuso “Rainbow” sono disponibili su: