ROMA – I Nastri d’Argento sono uno dei maggiori premi nazionali di cultura cinematografica, nati nel 1946 per volontà del SNGCI, il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, sono realizzati con il sostegno del MiC Ministero della Cultura Direzione Generale per il Cinema e con il supporto di partner istituzionali e sponsor privati.
Dal 2003 si svolgono sotto la proficua Presidenza della giornalista e scrittrice Laura Delli Colli. Nel 2023, per la sezione documentari, il prestigioso Nastro di Protagonista dell’Anno è andato alla Street Artist Laika.
Il documentario “Life is (not) a game”
Laika, personaggio del film documentario di Antonio Valerio Spera “Life is (not) a game”, già presentato con successo alla Festa del Cinema di Roma, è il racconto degli ultimi due anni della nostra vita osservati dal punto vista dell’artista romana.
Il film è nelle nostre sale dal 2 febbraio. Per la recensione si segnala su Arte Magazine l’articolo di Sandro Marucci.

Alla serata celebrativa dei Nastri, tenutasi a Roma al cinema Caravaggio, la misteriosa Laika, accompagnata dal regista Antonio Valerio Spera, è venuta a ritirare l’onorificenza in una mise unisex elegante e – è il caso di dirlo – pittoresca.
Stivali neri con suola sostenuta, tali da rendere indecifrabile la sua altezza, lucidi pantaloni e lungo piumino rigorosamente dark, sul viso la nota maschera bianca dai capelli rossi.
Impossibile dire se celassero il corpo di una donna: il femminile con cui la si individua è dovuto al suo nome, omonimo della cagnetta sacrificale lanciata nello spazio a bordo dello Sputnik 2 nel 1957.
Il segreto, che la stampa ha sempre rispettato, è stato mantenuto tale anche perché l’artista non ha rivelato la sua voce e il suo messaggio è stato letto ai presenti da Antonio Valerio Spera.
Dare voce agli ultimi
In sintesi Laika ha detto che non avrebbe mai immaginato il successo cresciuto a partire dagli ultimi tre anni e come, attraverso il suo lavoro intenda dare voce agli ultimi, a coloro i cui diritti umani sono calpestati e a chi si batte per rivendicarli.

Un nome esemplificativo: Giulio Regeni. Per capire il suo pensiero è sufficiente ricordare una delle sue opere recenti che ritrae il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in uno scatolone da trasporto, su cui è scritto “Carichi residuali”: definizione usata dall’uomo di governo per indicare i migranti che fortunosamente raggiungono le nostre sponde.
Dulcis in fundo, Laika ha sorpreso i presenti con l’omaggio di un amabile quadro al Sindacato dei Giornalisti Cinematografici, con il logo dei Nastri d’Argento, due pittrici con secchio e pennello e la scritta “This award is (not) so legal”.
Gli altri premi assegnati
Oltre al nastro a Laika quale ‘Protagonista 2023’, i principali premi assegnati sono stati:
Nastri d’Argento a “La generazione perduta di Marco Turco per ‘Cinema del Reale’” e per “Cinema, Spettacolo, Cultura” ex aequo ai documentari dedicati a Ennio Flaiano e Franco Battiato.
“Nastro dell’anno” per il film di Francesco Zippel “Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America“
Protagonista dell’edizione 2023 anche il racconto del grande calcio con il Premio al miglior film per “La bella stagione” di Marco Ponti, sulla Samp di Gianluca Vialli e Roberto Mancini con un premio speciale per Gigi Riva e una menzione per “Er gol de Turone era bono“
Premiati anche “Las Leonas”, il viaggio tra le donne ucraine di Kordon e “La timidezza delle chiome”
E sul tema “Cinema & lavoro” i documentari che raccontano due ‘casi’ di resistenza come Whirpool e Alitalia.