FIRENZE – Sono state restaurate e digitalizzate 342 lettere autografe di Michelangelo Buonarroti, custodite nell’Archivio di Casa Buonarroti a Firenze.
Si tratta di minute di lettere inviati a personaggi dell’epoca, da papa Clemente VII alla regina di Francia Caterina de’ Medici, dalla poetessa Vittoria Colonna allo storico Benedetto Varchi, dal pittore Sebastiano del Piombo a Giorgio Vasari.
Il progetto è stato illustrato da Cristina Acidini, presidente della Fondazione Casa Buonarroti, Paolo Regini, presidente di Ente Cambiano scpa e di Banca Cambiano 1884 Spa, Carl B. Strehlke, presidente dell’Associazione degli Amici della Casa Buonarroti, Antonella Brogi, restauratrice.
Tra i promotori del delicato restauro, affidato all’Ente Cambiano, ci sono Elisabetta Archi e Antonio Paolucci.
Le lettere testimonianza della vita del Buonarroti, dalle spese alle sue paure
Il progetto ha previsto il restauro, il condizionamento e la documentazione fotografica digitale in alta definizione di 342 lettere che costituiscono i volumi IV e V dell’Archivio Buonarroti.
L’Archivio consta di 169 volumi tutti manoscritti e oltre 25.000 carte: grazie a questo enorme materiale è possibile ricostruire la storia dei Buonarroti dagli antenati di Michelangelo fino all’ultimo discendente diretto della famiglia, che nel 1859 decise di lasciare la Casa e il patrimonio raccolto al suo interno alla città di Firenze.
Tra le lettere di Michelangelo interessate dal restauro ci sono quelle al fratello Buonarroto (18 settembre 1512), al cardinale Giulio de’ Medici (novembre 1518), al papa Clemente VII (fine di gennaio o primi di febbraio 1525), al nipote Leonardo (28 dicembre 1563).
Le lettere documentano cosa mangiava, come si curava, quanto spendeva per gli abiti Michelangelo. Ma sono anche una testimonianza dei suoi momenti di meditazione, dei suoi slanci di generosità, dei suoi accessi d’ira, delle sue paure.
L’enorme mole di carte da lui raccolte nel corso della lunga vita fu devotamente custodita dai suoi discendenti, andando a costituire il nucleo fondamentale dell’archivio familiare, che lungo i secoli si accrebbe con documenti di altri membri.
Vademecum
informazioni
Casa Buonarroti, via Ghibellina, 70,
Firenze, tel +39 055 241 752; fax + 39 055 241 698