ROMA – I Carabinieri della Sezione Antiquariato del Reparto Operativo del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno restituito alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma una lettera autografa di Gabriele D’Annunzio, rubata più di10 anni fa.
Un manoscritto del 1926
La lettera è un manoscritto datato 18 novembre 1926, composto da 3 fogli di colore avorio, delle dimensioni di cm 32,5 x 24,5, tutti recanti l’intestazione con logo “SQVADRA DI SAN MARCO – TI CON NV, NV CON TI”.
Nella lettera D’Annunzio si rivolge “Al caro amico”, che secondo le indagini investigative sarebbe Giovanni Rizzo, a cui il Vate scrive: “Le accludo un telegramma con le indicazioni dell’arrivo, a Modane, del dottor Michele Mendelsohn, mio amico medico di Parigi. Il quale viene a trovarmi; e mi porta alcuni oggetti d’arte appartenenti alla mia casa parigina, rimasti ancora là. Essi sono destinati al Vittoriale degli Italiani”.

La riconsegna alla Biblioteca Centrale
A riconsegnare la lettera al direttore della Biblioteca, Stefano Campagnolo, è stato il comandante della Sezione Antiquariato del Reparto Operativo del Tpc, Ten. Martina De Vizio.
La lettera è stata sequestrata dai carabinieri a un collezionista privato di Viterbo, che l’aveva messo in vendita sul web dopo averlo acquistato qualche anno prima al mercato antiquario romano. Il ritrovamento è stato reso possibile grazie ai costanti monitoraggi sulle pagine dedicate alla compravendita di beni d’arte.
Il furto dalla Biblioteca e le indagini
La lettera era stata sottratta dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma prima del 2012.
I carabinieri sono risaliti all’identità del venditore e hanno evitato che la missiva si perdesse nuovamente in una compravendita nel ricco mercato dei collezionisti. Gli archivisti della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma hanno riscontrato tracce di abrasione dei timbri a inchiostro, apposti sulle carte di D’Annunzio, e diverse abrasioni e cancellature della numerazione dell’inventario riportate su ogni pagina.
L’individuazione è stata favorita dall’attività di catalogazione, inventario e digitalizzazione portata avanti dalla Biblioteca in epoca precedente al furto e alla comparazione delle immagini con quelle contenute all’interno della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita in via esclusiva dal Comando Tpc.
Il commento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano
“L’importante recupero della preziosa lettera scritta da D’Annunzio – ha dichiarato il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano – dimostra come sia necessario tenere sempre alto il livello di attenzione anche su questi documenti. Deve, inoltre, aumentare anche la percezione da parte dell’opinione pubblica che questi siano reati contro la collettività e contro il patrimonio di tutti. Un plauso va ai Carabinieri del Tpc che, grazie al lavoro, alla tenacia e alle tecniche investigative all’avanguardia utilizzate, sono una vera e propria eccellenza dell’Italia, invidiata da tutto il mondo. Il nostro grazie agli uomini e alle donne guidati dal Generale Vincenzo Molinese per il servizio reso quotidianamente alla Nazione”.