VENEZIA – Fino al 18 giugno 2023, l’Appartamento del Doge in Palazzo Ducale a Venezia, ospita l’esposizione “Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni”.
La retrospettiva è frutto di una proficua collaborazione tra i Musei Civici Veneziani e la National Gallery di Washington. La precedente monografica dedicata al maestro veneziano risale al lontano 1963.
Carpaccio tra realtà e trasporto poetico
“La pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 c. – 1525/26 c.) celebra la grandezza e lo splendore di Venezia al volgere del XV secolo, quando la città lagunare dominava un vasto impero marittimo e fioriva come centro di commerci internazionali e di cultura. – Sottolinea Mariacristina Gribaudi, Presidente della Fondazione Musei Civici Veneziani – I dipinti narrativi dell’artista – specie i famosi cicli realizzati per varie confraternite religiose – trasportano le storie sacre nella vita vera, collocandole in scenari fantastici, benché arricchiti con infiniti dettagli e riferimenti contemporanei. Ispirato dall’ambiente e dalla società della sua straordinaria città, Carpaccio unisce l’attenta osservazione della scena urbana con il suo particolare trasporto per il poetico e il fantastico”.
“Le sue opere – afferma il Sindaco Luigi Brugnaro – forse più di quelle di altri artisti veneziani del Rinascimento, rappresentano l’essenza della ‘venezianità’, ossia lo spettacolo sfarzoso e la mitologia della Repubblica Serenissima, in quel momento all’apogeo economico e culturale. Venezia, anche con questa mostra, celebra la sua storia, la sua tradizione, e un suo illustre pittore che, con la sua arte, ha raccontato la Città, la sua bellezza riuscendo a tramandare fino a noi immagini di vita quotidiana di un passato che torna, così, a vivere”.

La mostra
L’esposizione è curata da Peter Humfrey, specialista del pittore e del suo contesto, con Andrea Bellieni, curatore dei Musei Civici di Venezia, e Gretchen Hirschauer, curatrice della pittura italiana e spagnola alla National Gallery of Art di Washington.
Molte delle opere che si possono ammirare sono state concesse in prestito da musei, chiese, istituti e collezioni private, d’Europa e degli Stati Uniti.

Si tratta di opere essenziali per poter proporre un itinerario che documenti, nella maniera più oggettiva e completa, l’evoluzione dell’arte di Carpaccio.
45 dipinti di tema religioso, profano o di genere evidenziano le grandi doti immaginative, narrative, descrittive, oltre alla sapiente tecnica pittorica dell’artista. Un cospicuo nucleo di disegni dimostra invece la sua speciale capacità di “studiare” in maniera minuziosa e dettagliata la realtà, rivelando il suo interesse per la natura, per la prospettiva, per i costumi del suo tempo, per gli effetti della luce.
La rassegna offre, inoltre, l’opportunità di vedere, finalmente riunite, le due parti di un’opera separate in circostanze sconosciute verso la fine del Settecento. Si tratta delle “Due dame” del Museo Correr, possedute a Venezia da Teodoro Correr, che si ricongiungono con la “Caccia in laguna”, già presente a Roma nella collezione dello zio cardinale di Napoleone e oggi nel Getty Museum di Los Angeles.
Una rilettura critica dell’opera di Carpaccio
“Con questa magnifica mostra che giunge a conclusione di scoperte e nuove attribuzioni, nonché di restauri straordinariamente rivelatori – puntualizza Andrea Bellieni, Responsabile del Museo Correr – si è oggi in grado di proporre al pubblico e agli studiosi un’aggiornata rilettura storico-critica della pittura di Carpaccio e della sua evoluzione, dagli inizi e fino alle opere tarde, solitamente sminuite dalla critica”.
“L’intento – aggiunge Chiara Squarcina, Dirigente delle attività museali – è tracciare, in termini sia tematici che cronologici, il rigoroso sviluppo della pittura carpaccesca da una prospettiva aggiornata. In questo la mostra si avvantaggia anche di un consistente nucleo di disegni autografi del pittore, autore del più ampio corpus sopravvissuto di disegni “di studio” del primo Rinascimento”.
Vademecum
Palazzo Ducale
San Marco 1
30124 Venezia
Tel. +39 041 2715911