VENEZIA – Al Ca’ Foscari Film Festival il pubblico ha incontrato il fumettista e illustratore Manuele Fior, autore del manifesto di questa edizione. Intervistato sul palco da Davide Giurlando, Fior ha raccontato la sua interessante e ancor giovane vita, trascorsa per molti anni in Germania, Francia, Egitto, facendo diversi lavori e alla ricerca di sé.

Spostamenti che hanno ispirato le sue opere, tra cui la graphic novel Cinquemila chilometri al secondo (2010), la cui stesura lo ha chiarito sulla direzione della propria esistenza, ha affermato Fior. Più recentemente, Hypericon (2022), dove la protagonista è la Berlino di fine anni 90.Laureato in architettura a Venezia, Manuele Fior ha portato avanti in parallelo la sua passione per il disegno. Da qualche anno vive a Venezia.

Il ruolo del colore nelle opere di Fior
Nelle opere di Fior il colore assume spesso un ruolo centrale. Evidente ne La signorina Else (2017) – graphic novel, riadattamento del libro di Arthur Schnitzler del 1924 – dove la storia inizia con un’ampia palette di colori ma, più la tragedia si sviluppa, più questa si restringe, arrivando solo al nero. Per la stesura del libro Fior ha studiato i canoni estetici di un’altra epoca per riportare fedelmente la fisionomia dei protagonisti.

Fior ha detto: “Quando un autore deve entrare nella pelle di un personaggio esistito cento anni prima, lo fa guardando anche il lavoro degli altri disegnatori del passato”. Tra coloro che lo hanno ispirato ci sono Klimt e Grunt.
Uno dei suoi lavori più celebri è il volume Celestia (2019), ambientato a Venezia disegnata come la “città che sarebbe potuta essere” in uno scenario post-apocalittico, arricchita con elementi architettonici immaginari. Fior la descrive come una sorta di miracolo vivente, una città unica, così diversa dai luoghi comuni immaginati e ripetuti dai turisti.
Il processo creativo di Manuele Fior è un coagulo d’idee e spunti in cui si mescolano trovate originali ed elementi “rubati” a coloro cui s’ispira, per giungere alla realizzazione di opere estremamente personali, dallo stile inconfondibile, delicato e incisivo insieme, capace di suscitare in chi guarda quella tenerezza, quell’empatia, propria dei personaggi dei fumetti più riusciti.