VENEZIA – Sono terminati gli interventi di restauro conservativo dei soffitti decorati con affreschi e stucchi, delle due sale al primo piano nobile della sede Iuav a Palazzo Badoer a Venezia.
Le superfici pittoriche compromesse
L’intervento di restauro si è reso necessario in quanto gli affreschi, che decorano le sale del Palazzo, erano stati oggetto di interventi che ne avevano in parte alterato le cromie originarie.
In particolare le superfici pittoriche erano compromesse a causa dell’accumulo di patine nel tempo (nerofumo, particellato, polvere) e di infiltrazioni d’acqua; le superfici a stucco erano in parte state ricoperte da strati di scialbi (strati leggeri di malta o calce) che ne avevano modificato il colore da azzurro a verde; alcune sezioni dei decori in aggetto, dei capitelli e dei modellati si erano staccate ed erano andate perdute.


L’intervento
Il restauro, realizzato a cura dell’area tecnica dell’Università Iuav di Venezia, è stato preceduto da una fase diagnostica, mediante indagini termografiche ed endoscopiche. A queste è seguito il consolidamento delle parti in fase di distacco e la pulitura delle superfici. Sono state uniformate e colmate tramite stuccatura tutte le discontinuità (fessure, fori, lacune) e infine si è realizzato l’accompagnamento cromatico delle stuccature e il ritocco pittorico delle superfici dipinte.

Gli affreschi tornati alla loro leggibilità originaria
Gli affreschi, dopo l’intervento, sono finalmente tornati leggibili in tutta la loro bellezza. Le due stanze, una detta di Diana o Giunone e l’altra detta delle Arti, sono attigue e le loro decorazioni sono state molto probabilmente realizzate durante un ammodernamento dei locali in occasione della celebrazione di un matrimonio.
La decorazione del soffitto dell’alcova nella stanza di Diana, racchiusa in una cornice ovale finemente decorata a fiori e foglie colorati in pasta in aggetto, richiama la rappresentazione della Concordia coniugale. Vi è raffigurata una coppia di giovani, accompagnati da Imeneo che regge la fiaccola alla presenza di Cupido.

Nella seconda sala, al centro dei quattro lati del soffitto, all’interno di cornici modanate in aggetto, sono stati realizzati monocromi a fresco che rappresentano le allegorie delle arti, della pittura, della scultura, della letteratura e della musica.
L’attribuzione degli affreschi
Per quanto riguarda una possibile attribuzione, secondo la relazione scientifica del restauratore Giuseppe Tonini, “la realizzazione, sia degli stucchi che dell’affresco, potrebbe essere confrontata con i soffitti realizzati nello stesso periodo da pittori come Costantino Cedini, Fabio Canal e Giovanni Scajaro e stuccatori come V. Colomba, V. Colonna e F. Castelli, presenti in altri palazzi a Venezia: per esempio Cà Corner della Regina, Cà Contarini a S.M. Zobenigo, Cà Garzoni a Sant’Angelo, Cà Zorzi, Casa Musatti a S.M. Zobenigo e infine Cà Badoer ai S. Apostoli”.

Palazzo Badoer
Sede dell’alta formazione dell’Università Iuav di Venezia, Palazzo Badoer ospita la Scuola di Dottorato, la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, i Master e il centro studi ClassicA.
L’edificio, documentato dal 1350, era in origine la «casa del priorato di San Giovanni Evangelista», appartenente alla famiglia Badoer.
Diversi interventi si sono succeduti, documentati al 1712, fino all’attuale situazione edilizia. Nel 1974 Iuav ha acquistato il palazzo e nel 1978 ha avviato i lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale come sede del Dipartimento di storia dell’architettura.

Nuovi lavori di restauro, riqualificazione e efficientamento energetico si sono conclusi nel marzo 2022 con l’inaugurazione di quattro nuove aule in grado di ospitare complessivamente 110 studenti.
Il giardino di Palazzo Badoer, nel quale è collocato un piccolo teatro, dove si svolgono letture ed eventi estivi, è stato dedicato alla ricercatrice ventottenne Valeria Solesin, unica vittima italiana dell’attentato al Bataclan di Parigi del 2015.