ROMA – La nuova azione compiuta dagli attivisti di Ultima generazione, ai danni della fontana della Barcaccia, in Piazza di Spagna a Roma, è stata per il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il ministro, infatti, intervistato dal Messaggero ha affermato: “Direi che ora basta. E basta anche con gli ammiccamenti. Chi imbratta, rovina, deturpa, deve pagare, anche i danni”.
I fatti
La fontana della Barcaccia è stata protagonista lo scorso 1 aprile di un’azione degli ambientalisti di Ultima generazione, che hanno versato nella vasca del liquido nero a base di carbone vegetale.
Dopo una ventina di minuti le tre persone sono state portate via dalla polizia municipale.
Un monumento simbolico secondo gli attivisti
La tradizione popolare vuole che la forma della Fontana realizzata dal Bernini, posta ai piedi di Trinità dei Monti, fosse stata ispirata dalla presenza sulla piazza di una barca in secca, portata fin lì dalla piena del Tevere del 1598.
Secondo gli ambientalisti “un richiamo fortissimo, che prefigura oggi lo scenario della fine del Mondo” a cui stiamo andando incontro, pigiando sempre di più il piede sull’acceleratore: siccità alternata a devastanti alluvioni, che metteranno fine alla vita sulla Terra, insieme alle ondate di calore.
“Se vedere quest’acqua nera vi sconvolge – si legge nella nota di ultima Generazione – è perché, come noi, riconoscete quanto sia prezioso quello che stiamo perdendo. Tutti i rapporti ufficiali, anche quelli di fonte governativa, denunciano che le politiche dei governi sono insufficienti per contenere il surriscaldamento globale entro 1,5°C e ci stanno invece conducendo dritti verso un catastrofico aumento di almeno 2.5°C. Questo significa che gli eventi estremi renderanno inabitabili le nostre terre. Significa che desertificazione e siccità aumenteranno vertiginosamente, causando migrazioni incontrollate. Significa che collasseranno tutti i nostri equilibri, economici e sociali. C’è un solo modo per frenare questa corsa verso il suicidio collettivo: interrompere le emissioni legate ai combustibili fossili. Con questa azione vogliamo chiedere al Governo di smettere di investire in sussidi dannosi per l’ambiente. Con questa azione vi invitiamo a non rassegnarvi a questa condanna a morte”.
Non solo Roma …anche una fontana ad Ancona
Nella stessa giornata un’altra azione di protesta è stata messa in atto contemporaneamente ad Ancona, dove gli attivisti hanno coperto la Fontana del Calamo, chiamata comunemente delle delle 13 Cannelle, così denominata perché costituita da tredici bocche da cui rifornire di acqua persone e animali. Fu, infatti, costruita per dare ristoro di acqua pubblica agli abitanti e a chiunque entrasse in città dopo un lungo viaggio.
Gli attivisti hanno ricoperto con un telo la fontana. Sul posto sono arrivate le forze dell’ordine che hanno preso le generalità dei manifestanti.

“Con queste azioni vogliamo rendere evidente che continuare a investire in sussidi dannosi per l’ambiente è una condanna a morte il nostro governo continua investire i nostri soldi in qualcosa che danneggia noi stessi e le nostre vite. Non paghiamo il fossile per amore della vita. Dirottiamo da subito queste risorse messo scopi che ci aiutino a ridurre le emissioni che stravolgono il clima e a rendere l’Italia più resistente agli eventi estremi che comunque ci attendono” – spiegano gli attivisti della campagna “Non paghiamo il fossile”, di cui fa parte Ultima generazione.
Le reazioni della politica
“Usare un monumento come sfondo per propagandare le proprie idee, con il risultato però di rischiare di danneggiare, anche seriamente, quello stesso monumento è un atto da ecoidioti. – Ha commentato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor – Un gesto insensato che condanno nettamente. I monumenti, infatti, non sono palcoscenici o quinte teatrali, bensì opere delicate che hanno bisogno di essere trattate con attenzione e rispetto”.
“I tre autori sono stati fermati immediatamente, sono anche entrati nella fontana. – Ha affermato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – Quello che è stato fatto è stupido e dannoso. Adesso vedremo cosa fare: siamo occupati per rimediare a questo danno e poi valuteremo perché queste persone dovranno rispondere di ciò che hanno fatto, visto che è un atto contro la legge. Noi siamo disponibili ad ascoltare e siamo in prima linea contro i cambiamenti climatici: discutiamo su come rafforzare l’impegno, ma non così”.
“Chi danneggia i nostri beni culturali non può passarla liscia e va punito severamente. – Ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano – Anche per questo stiamo studiando una norma che faccia pagare ai responsabili di questi danni gli interventi necessari per il ripristino dei luoghi, spesso costosi perché richiedono specialisti e attrezzature adeguate. Gli studiosi parlano di paesaggio antropizzato per indicare il fatto che nella nozione di paesaggio rientrano anche le creazioni artistiche prodotte in secoli di storia. La Barcaccia è sotto la competenza della Sovrintendenza capitolina, i nostri esperti sono a disposizione per valutare la consistenza dei danni, soprattutto se essi siano permanenti o meno“, ha concluso Sangiuliano.
“È ora di finirla con queste provocazioni in nome di un alto ideale fasullo come quello del clima. – Ha sottolineato il critico e sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, parlando con l’AdnKronos – Peggiorato, sì, ma da questi grotteschi ambientalisti, disperati in buona fede, ‘picciotti’ al soldo di un capitalismo criminale che alimenta fotovoltaico e rinnovabili”. “Il vero inquinamento è nelle loro menti – ha aggiunto Sgarbi- Andrebbero rinchiusi all’interno di luoghi di recupero psicologico con trattamento sanitario obbligatorio”. Ascoltiamo la voce dei giovani ambientalisti, come ha suggerito recentemente la segretaria del Pd, Elly Schlein? “Assolutamente no – ha proseguito – Elly Schlein è una donna intelligente. Non si può dialogare con delle menti malate“.