NAPOLI – È stata inaugurata il 3 aprile, al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la nuova sezione “Campania Romana. Sculture e pitture da edifici pubblici“.
Alla presentazione in Auditorium sono intervenuti Paolo Giulierini (Direttore del MANN), Massimo Osanna (Direttore Generale dei Musei), Carmela Capaldi (Università degli Studi di Napoli Federico II, curatrice scientifico della sezione).

“Oggi – ha commentato Sangiuliano – avviamo un percorso di ampliamento del MANN che porterà uno dei musei archeologici più importanti al mondo a raddoppiare la sua presenza in città con una nuova sede a Palazzo Fuga”. “Il valore della libertà, il valore dell’Occidente – ha aggiunto il ministro – lo si comprende molto bene in un luogo come questo, perché qui ci sono le origini della nostra storia. Nella civiltà greco-romana affondano le nostre radici ed è nostro compito salvaguardare e rendere fruibile a tutti questo patrimonio che ci ricorda la nostra eredità culturale”.


Un percorso attraverso la Campania antica
Quello della Campania Romana è un percorso di 2mila mq di sale comprese negli spazi dell’ala occidentale, i cui ambienti storici non erano fruibili da oltre 50 anni.
“La riapertura dopo 50 anni degli spazi dell’ala Occidentale, con le eccezionali collezioni di scultura, pittura e gli ambienti elegantissimi – ha spiegato il direttore del MANN Paolo Giulierini – costituisce un punto di non ritorno nella storia del Museo archeologico nazionale: d’ora in avanti è, senza ombra di dubbio, il più grande museo di archeologia classica al mondo”.

“Dietro questo immane sforzo – ha sottolineato Giulierini – c’è un team straordinario, costituito da professionisti di livello assoluto, provenienti dal MANN, dal Ministero a livello centrale, dalle Università e dalla sfera del privato, ci sono l’Europa e il Ministero che hanno sostenuto un’impresa memorabile, e c’è soprattutto l’orgoglio di una città che torna ad essere capitale dell’archeologia”.
In esposizione 240 opere per un viaggio lungo gli assi viari degli antichi centri romani della Campania, tra gli apparati decorativi degli edifici pubblici, come statue colossali ed epigrafi.


La sezione Campania Romana, curata da Carmela Capaldi, docente di Archeologia classica all’Università degli Studi di Napoli Federico II, è stata allestita tenendo presente fisionomia e storia delle sale che, con le grandi colonne divisorie, le volte decorate e l’ampiezza degli spazi, rappresentano un’ulteriore fonte di suggestioni per il pubblico.
Si tratta di spazi, al piano terra dell’allora Real Museo Borbonico, concepiti da Michele Arditi, nei primi decenni del XIX secolo, come sede prestigiosa del Museo delle Statue.

“Abbiamo cercato le opere, le abbiamo selezionate, fatto un lavoro intenso di recupero filologico delle provenienze e concepito l’intero percorso – ha spiegato Capaldi – un percorso che illustra la storia della Campania in un particolare momento, quello della creazione della Regio I, un territorio che si salda senza soluzione di continuità con Roma e che è estremamente permeabile culturalmente. È stata una straordinaria occasione di formazione di nostri studenti che hanno imparato a conoscere le opere, ad apprezzarne il valore, affiancando allo studio teorico l’esperienza pratica estremamente importante“.

Alle 17.00 del 3 aprile apertura gratuita al pubblico per condividere la riapertura dell’ala occidentale del Museo con la città.