ROMA – Germano Celant. Mostrare l’invisibile è la Lectio Magistralis che Salvatore Settis terrà mercoledì 19 aprile, alle ore 17.30, all’Accademia Nazionale di San Luca, nel Salone d’Onore di Palazzo Carpegna.
L’appuntamento conclude il ciclo di incontri per ricordare Germano Celant, scomparso tre anni fa, realizzato tra settembre 2022 e aprile 2023 con otto importanti istituzioni artistiche italiane: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Prada, MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Triennale Milano.

Come noto Germano Celant, instancabile studioso, critico attivo sulla scena internazionale, curatore di mostre epocali, ideatore e autore di centinaia di pubblicazioni tra cataloghi e monografie, oltre che responsabile di importanti istituzioni internazionali tra Stati Uniti e Italia, ha ricoperto un ruolo di spicco nel dibattito artistico contemporaneo.
Lectio Magistralis di Settis
La Lectio Magistralis di Salvatore Settis prende il via da una serie di quesiti “Una sorta di istinto archeologico, l’impulso alla precisione, il culto dell’archivio, il sentimento del tempo: qual è la trama interiore che ha assicurato coerenza e forza alle mostre curate da Germano Celant? In che misura la sua tecnica curatoriale ha fatto leva sull’aura delle opere esposte, e fino a che punto ha saputo evocare le assenze, farle giocare con sapienza argomentativa? E in che direzione? Quale è stata, nella sua ricerca, la dinamica fra il rigore della sequenza storica e l’ordito concettuale?”
L’inesauribilità dell’universo Celant
Tirando le somme dell’iniziativa ideata dall’Accademia di San Luca, il suo Presidente Marco Tirelli afferma: “Ho creduto ineludibile che l’Accademia Nazionale di San Luca si facesse promotrice di un’iniziativa che riguardasse Germano Celant e ho coinvolto lo Studio Celant, che ha raccolto subito questa sfida, facendosi carico della complessa organizzazione di questi incontri tematici sulla sua figura, che hanno coinvolto le principali istituzioni con cui ha lavorato”.
“Durante queste giornate di studio – sottolinea Tirelli – sono emerse e sono state approfondite le innumerevoli caratteristiche e sfaccettature di questa personalità formidabile interprete e protagonista della società e dell’arte a lui contemporanee, ma soprattutto si è resa evidente la luce che ancora oggi la sua figura continua a emanare sull’arte contemporanea e sul suo sistema. L’intervento di Salvatore Settis chiude questo ciclo di incontri ma, allo stesso tempo, ponendo nuovi interrogativi, contribuisce ad aprire ulteriori spunti di riflessione e una nuova prospettiva sui segni, le indicazioni e le eredità che Celant ci ha lasciato. Settis, continuando ad aprire orizzonti, ci confermerà l’inesauribilità dell’universo Celant”- conclude.

Per Antonella Soldaini, consulente curatoriale e responsabile della ricerca scientifica dello Studio Celant, “avere avuto la possibilità di cominciare ad analizzare la figura di Germano Celant attraverso le diverse angolature offerte dalle relazioni degli storici dell’arte, artisti, curatori, architetti che hanno preso parte alla serie di convegni che si sono tenuti tra il 2022 e il 2023, è auspicabile possa avere contribuito a meglio mettere a fuoco la figura di questa complessa personalità”.
“Durante i vari incontri – aggiunge Soldaini – sono emersi diversi punti di vista, a volte anche contraddittori tra loro e che hanno però cominciato a delineare una storia, quella del critico, che ancora necessita di certo di ulteriori approfondimenti. Di conseguenza la “rituale” domanda iniziale di Marco Tirelli – Celant è un monumento o un faro ?– resta per ora, secondo me, necessariamente senza risposta. La raccolta in un volume di tutti gli interventi sarà per questo, si spera, uno strumento prezioso proprio per chi volesse continuare ad indagare l’attività di Celant e capire cosa ha rappresentato, dal punto di vista storico-critico, nell’ambito dell’arte contemporanea italiana e internazionale”.
Tutti gli interventi delle Giornate di studio saranno raccolti, a conclusione del programma, in un volume, pubblicato da Skira.
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